Buonasera lettori!
Scusate la breve introduzione, ma oggi non so cosa scrivervi, quindi passo direttamente al punto.
Violet Evergarden è il titolo di
una serie di light novel scritta da Kana Akatsuki e illustrata da Akiko Takase. L'adattamento anime, sempre prodotto da Kyoto Animation, ha iniziato la trasmissione televisiva in Giappone il 10 gennaio 2018. Se mi ritrovo qui a parlarvene, secondo voi, chi ne ha acquistato i diritti per poi trasmetterla doppiata? Chi sarà mai stato? Ma Netflix ovviamente!!!!!
Esiste, per i curiosi anche un manga di due volumi tratto dalle light novel, ma oggi parleremo unicamente dell'anime.
Cos'è Violet Evergarden? Non estattamente la cosa più allegra che i possa vedere, né come trama, né come personaggi. Nel primo episodio uno dei personaggi ci "introduce" Violet in questo modo:
"La sua esistenza era stata nascosta a tutto il mondo, ma chiunque sapesse di lei la definiva una potente arma. Combatteva se glielo ordinavano e aveva perfette sembianze umane. Era solo uno strumento, privo di anima e di cuore."
Carino, vero? Anche come storia personale non è delle più allegre: Violet Evergarden è un'adolescente orfana di genitori, rapita dall'esercito nemico durante la guerra e usata come arma a causa delle sue incredibili doti combattive. Della serie "Candy Candy scansati proprio"! In pratica, Violet ha vinto alla lotteria della sfiga, alla stragrande.
La storia inizia alla fine del conflitto.
Violet si risveglia in un ospedale militare isolato, nel conflitto
ha perso entrambe le braccia (ma quanto sarà fortunata questa ragazza!),
ma l'unica cosa che le importa è incontrare Gilbert Bougainvillea, il maggiore sotto cui combatteva. Gilbert, al contrario delle altre persone, che avevano sempre visto in lei un'arma, vedeva un essere umano e per questo ha sempre avuto cura di lei per quanto possibile, insegnandole a leggere e a scrivere. Inevitabilmente Violet, usata come arma fin da piccola e cresciuta in mezzo alla guerra, ha totalmente rinunciato a provare sentimenti, tanto che sembra non capirne neanche l'esistenza (come ho detto, gioia e felicità ovunque!). Nonostante ciò la ragazza, sebbene non se ne accorga nemmeno lei, prova dei sentimenti molto forti verso Gilbert.
A prendersi cura di lei dopo la guerra è Claudia Hodgins, un ex tenente dell'esercito amico di Gilbert, un uomo per essere precisi (i Giapponesi non hanno bene idea di cosa sia un nome maschile). Hodgins l
a prende a lavorare nella sua società di scrittura e spedizione di lettere inizialmente con il ruolo di postino. Ben presto però Violet rimane colpita dal lavoro di "
bambola di scrittura automatica" (essenzialmente una persona che scrive lettere per coloro che non ne sono in grado, interpretando sulla carta i veri sentimenti dei richiedenti). Chiede quindi di poter lavorare come bambola, ma qualcuno che sembra incapace anche solo di comprendere l'esistenza dei sentimenti è davvero in grado di fare questo lavoro?
Alla base di questa decisione, che pare insensata, c'è la volontà di capire le ultime parole lasciate dal maggiore. Che sono "Ti amo". Violet imparerà, sperimentando, vivendo, i sentimenti e il loro significato, ritrovandosi a comprenderli nel modo più doloroso di tutti. Diventando in fine una "persona".
Violet Evergarden è quel genere di anime in cui, ad ogni puntata ti ritrovi con le lacrime agli occhi. Un po' come i telefilm "This is us" e "The Good Doctor". E' intenso, commovente, dolce. Magari non il massimo dell'allegria, ma comunque molto bello da vedere. Belli i disegni, bella l'animazione. Lacrime, tante lacrime a ogni episodio... Insomma, Violet Evergarden è tutto questo: tutto bello + lacrime + poca allegria. La somma porta, stranamente a degli episodi molto belli da vedere. Tredici episodi di lacrime a non finire e un finale che non sai come prendere... E stranamente tutto questo mi è piaciuto moltissimo.
Quindi, riassumendo il tutto, andate su Netflix, procurateci da bere e un gigantesco pacco di fazzoletti e fate partire la visione, non ve ne pentirete... forse, solo un po'... alla fine....