domenica 31 agosto 2014

Il richiamo dell'ombra di Kresley Cole




<<Aveva così tante domande su di lei, così tante cose da scoprire. 
Si sentiva come se avesse letto la prima pagina del libro più appassionante mai aperto 
e poi lo avesse richiuso improvvisamente.>>

Primo libro della serie sui Daci, Il richiamo dell'ombra è finito nelle mie mani parecchio tempo fa, ma il tempo materiale per leggerlo mancava. In questa vacanza, in un giorno e mezzo l'ho finito di leggere. Stare sulla sdraio con questo libro era uno spettacolo: volevo entrare in acqua, sguazzare al fresco, ma allo stesso tempo dovevo, ne avevo bisogno, scoprire cosa succedeva dopo, non potevo lasciare il libro! 
Ora mi chiedo cosa abbiano pensato gli spettatori di questa mia lotta interiore...

Titolo: Il richiamo dell'ombra
Titolo originale: Shadow's Claim
Autore: Kresley Cole
Editore: Leggereditore
Data di Pubblicazione: Aprile 2014
Pagine: 475
Prezzo: € 14.00
Trama: Trehan Daciano, conosciuto come il Principe delle Ombre, ha trascorso la vita a servire il suo popolo, eliminando nel silenzio della notte ogni minaccia che potesse colpirlo. Vampiro della stirpe segreta dei Daci, il freddo assassino non ha mai desiderato nulla per sé stesso, fino a quando non ha incontrato Bettina. La sua mano sarà il premio di un torneo in cui i suoi corteggiatori si sfideranno in cruenti duelli. Ma anche se Trehan dovesse uscirne vincitore e reclamare il corpo di Bettina, questo non basterebbe. La vera battaglia per il suo cuore deve ancora cominciare, e scatenare i suoi desideri più selvaggi potrebbe spaventare la giovane sposa. Oppure portarla al colmo della passione...
Voto: 

La mia opinione: Mentre leggevo questo libro avevo tre pensieri ricorrenti:
1.La Cole è un genio
2.Sono completamente innamorata di Trehan, ti prego destino fammi incontrare uno come lui
3.Aria, ho bisogno di aria, smettila di farmi ridere così tanto, non respiro!
La Cole come al solito è unica, ha delle trovate talmente geniali che ti chiedi da dove le escono. Vogliamo parlare di Salem? Quanto ho adorato il silfo in un a scala da uno a dieci? Direi quindici! Ma come fa tirarle fuori, sul serio, come? E' un personaggio semplicemente geniale!
La protagonista, Bettina, non mi è piaciuta più di tanto. La Cole mi ha sorpreso con lei: di solito tira fuori personaggi femminili molto decisi e aggressivi, molto combattivi. Invece questa volta la protagonista era una ragazza che a me sembrava più che normale, quasi umana, nonostante fosse un incrocio tra un demone e una maga... Ad esempio, durante il torneo, a una delle sfide, Trehan le offre come regalo le teste degli uomini che l'avevano torturata e lei per poco quando le vede non sviene. Se la si vede da un punto di vista di un essere umano è comprensibile, ma come creatura del Lore, anche in considerazione di qual'era stato il comportamento delle protagoniste precedenti, non lo è affatto. Non ho potuto fare a meno, mentre la Cole descriveva nausea a stento trattenuta e possibili svenimenti, pensare a come avrebbe reagito Regin, o Mariketa, o Sabine... nessuna di loro avrebbe reagito in quel modo. Insomma, la protagonista a questo giro è fragile... fragile, giovane e confusa...umana, molto più delle precedenti, senza tuttavia essere un essere umano, e confesso che un po' mi sono sentita delusa.
Il protagonista maschile invece è... un tipo tutto d'un pezzo! Se si è letto Lothare si sa già qualcosa di lui, ma poco. Questo libro si intreccia con quello, tanto che durante il torneo Trehan ha dovuto intervenire per aiutare l'Antico Nemico più volte. In fondo a questo libro lo ritroviamo come sovrano dei Daci, che dà un consiglio spassionato a Trehan, lo stesso che Nix aveva dato a lui. Lo adoro! Nello stesso momento in cui è apparso i miei occhi sono diventati a forma di cuore!
La storia è, come sempre, molto divertente. La Cole è la Cole dopotutto e sa mantenere qualche slancio originale, anche tra i mille già visto e già sentito. Lieto fine d'obbligo, che però mi è sembrato un pochino sbrigativo.

domenica 24 agosto 2014

Book Jar: una nuova moda tra i lettori?


Poco tempo fa, in un gruppo di lettori su facebook, una ragazza postò una foto di un barattolo con dentro un mucchio di foglietti colorati, dicendo che era la sua book jar. In quel momento non avevo idea di cosa fosse,  fortunatamente la suddetta ragazza scrisse una spiegazione: una book jar, per chi come me non lo sapesse, è un barattolo con dentro dei foglietti con il titolo dei libri da leggere. L'idea, carina e semplice, è che una volta finito il libro che stai leggendo tu peschi lì prossimo titolo. Per chi tende ad accumulare molti libri ed è sempre indecisa su quale leggere dopo, questa idea risulta anche molto utile. 

La suddetta ragazza però non fu l'unica a postare la foto, e tutte le book jar che misero erano carinissime! Sempre più incuriosita, mi sono messa a cercare foto in internet delle book jar e ho trovato un po' di tutto! Non ci sono sono barattoli, a volte anche deliziosamente rifiniti a mano, con adesivi e colori, ma anche sono tazzine che traboccano di foglietti, palle di vetro in stile acquario per i pesci rossi piene zeppe di titoli scritti su post-it colorati, bicchieri della Nutella utilizzati come contenitori ecc... ecc...

Volendo è anche un idea che aiuta a prendere consapevolezza: bisogna comunque farsi un elenco di libri e poi trascriverli sui foglietti da mettere nel contenitore. Avere un riscontro visivo simile... dopo non puoi più dire: "beh, non sono poi così tanti!". Anche per questo non la vedo come un idea adatta a me. Vedere i foglietti bianchi o colorati riempire il contenitore... beh, all'inizio penso lo troverei anche carino, ma già mi immagino che li fisso, quei pezzi di carta, che si accumulano come neve dentro il recipiente di vetro, quindi trasparente... a me prenderebbe male! Anche perchè ne ho un infinità da leggere. Magari a chi ne ha pochi, un numero che rientra nei 50 o inferiore, potrebbe non succedere. Poi, io, comunque le letture le scelgo in base all'umore del momento, quindi forse questa idea per me non funzionerebbe molto....

Come idea comunque resta carina, ed è anche un modo semplice e divertente per rimettere in moto la propria creatività :)

lunedì 18 agosto 2014

Raziel di Kristina Douglas, alias Anne Stuart


Adoro la Stuart, quindi quando è uscito Raziel, che questa autrice ha scritto con lo pseudonimo di Kristina Douglas, non ho potuto rinunciare a comprarlo! Mi ero imposta di non prendere libri per un po', ma alla fine mi sono arresa e l'ho preso... Un'altro numero si è aggiunto al già infinito elenco di libri da leggere. L'unica nota positiva è che questo l'ho letto in fretta.

Autrice di romance storici, Anne Stuart esordisce nel ramo paranormal (almeno in Italia) con la serie "Fallen Angel" (cioè Angeli Caduti), di cui Raziel rappresenta il primo capitolo. Già in passato l'autrice aveva sperimentato nei suoi libri aggiungendo un tocco di fantasy (di quelli che ho letto mi viene in mente "Principe di spade", in cui la protagonista è in grado di leggere le carte e vedere il futuro), tuttavia questo è il suo primo vero e proprio paranormal arrivato in Italia.

Titolo: Raziel
Autore: Kristina Douglas, alias Anne Stuart
Editore: Harlequin Mondadori
Data di Pubblicazione: Maggio 2014
Pagine: 312
Prezzo: € 6.50
Trama: A Raziel è uno degli angeli caduti che dimora insieme ai suoi simili a Sheol, un luogo avvolto da nebbie protettive e circondato dai boschi e dal mare. Un giorno gli viene dato dall'angelo Uriel, che controlla i cieli, il compito di scortare un'anima nell'aldilà. Quando però incontra Allie Watson, Raziel è certo che l'anima della donna finirà in paradiso, quindi la preleva senza porsi troppi problemi, salvo poi scoprire che la sua anima è destinata all'inferno. Sicuro dell'errore e attratto dalla ragazza, la prima a detta sua che mostra una qualche resistenza al suo volere, l'angelo caduto salva l'anima di Allie proprio un istante prima che le porte degli inferi si richiudono per inghiottirla. Sebbene grata, Allie è tutt'altro che felice della situazione in cui si trova e ancora del tutto incapace di comprendere la propria morte, si troverà ad aver a che fare con un realtà che nemmeno immaginava esistesse. Questo darà il via a una sequenza di eventi che finiranno per legare i due protagonisti l'una all'altro in modo indissolubile.

La mia opinione: 


La Stuart sa fare di meglio. Lo ha già fatto, spero che torni a farlo e che lo faccia con questa serie, perché questo primo libro è davvero deludente. Prima di tutto è ripetitivo all'inverosimile, non so neppure io quante volte ho sentito ripetere Raziel la frase "lei non è per me" in tutte le sue varianti e sfumature, tanto che a un certo punto gli avrei detto: allora mollala e non rompere i c.... Ho letto ragionamenti simili in questo libro così tante volte che all'inizio penso addirittura di starmi rileggendo un punto che avevo già letto. Alla fine, quando le vedevo iniziare, saltavo direttamente le pagine, della serie "Non se ne può davvero più".
Allie è un personaggio accattivante e l'ho molto apprezzata, ma non capisco un paio di cose che l'autrice ha scritto. Se Allie è morta e quella è la sua anima che ha una consistenza fisica a causa del luogo perché ha fame? E come accidenti fa ad avere del sangue? Poi, Raziel è pieno di patemi sul fatto che lei invecchierà e morirà... ma è un anima! Come fa a invecchiare e morire? E' già morta! Non ha nessun senso. Sul serio, nessuno....
Si salva, giusto perché la trama è carina, il timo di trama che mi piace, sebbene a causa delle continue ripetizioni risulti un po' scarsa. Ho apprezzato molto il carattere della protagonista, molto più deciso e spigliato di quello di lui. 



sabato 9 agosto 2014

4 amiche e un paio di Jeans: la serie di Ann Brashares



"Il sangue è più denso dell'acqua.
Ma l'amicizia, pensò Tibby, è più densa di entrambi."

Ciao a tutti!
Quest'oggi voglio parlarvi di una serie di libri che ho amato alla follia durante la mia adolescenza... e anche dopo in realtà.
Trattasi di "4 amiche e un paio di jeans", la serie di Anne Brashares da cui sono stati tratti ben due film. Come tutti i libri che ho amato alla follia, anche questo è entrato nelle mie letture puramente per caso. Ricordo ancora che ero al reparto libri del centro commerciale, mi annoiavo, mi guardavo in giro incerta, non trovavo assolutamente niente che attirasse la mia attenzione. Poi un'istante, un attimo, lo afferrai quasi per caso, il primo libro della serie. Iniziava con una lunga introduzione su, indovinate un po'? I jeans! Ma non un paio di jeans qualunque, questo Carmen, voce narrante dell'introduzione del primo libro ci tiene a sottolinearlo. Sono dei jeans magici. Sono i "Jeans", quelli che le ragazze si scambieranno per tutta l'estate, quelli che le faranno sentire vicine anche a miglia di distanza.
Come premessa sembra abbastanza strana, ammettiamolo, ma getta le basi di un libro che conquista, giuro. Anche se a convincermi non furono i jeans, che amavo e amo tutt'ora. A convincermi fu l'amicizia che si delineava chiara nelle parole di Carma. Non promesse di amori impossibili, ma un amicizia vera, stabile, fatta di affetto e rispetto per le differenze di ognuno. Una sorellanza praticamente. Questo durante la mia adolescenza, dove non sentivo affatto di avere un legame simile con le mie coetanee, nonostante lo desiderassi sinceramente, appariva come una sorta di luce brillante e incredibilmente attraente. Ovviamente nel corso degli anni ho trovato amici simili, ma non ho mai, mai smesso di amare questo libro. Sarebbe stato impossibile.

1° volume della serie
La storia di "4 amiche e un paio di jeans" inizia in modo molto semplice: Bridget, anche detta Bee, Tibby e Lena sono riunite tutte a casa di Carmen (anche conosciuta come Carma), dove parlano della loro imminente partenza per le vacanze e separazione. Per la prima volta da quando sono nate, infatti, le ragazze trascorreranno l'estate separate: Lena andrà in Grecia dai nonni paterni, Briget invece ad un campo estivo di calcio, Carma raggiungerà il padre, i suoi sono divorziati e lui si è trasferito a vivere altrove, mentre Tibby rimarrà a casa, in città. E' per puro caso che quest'ultima nota i pantaloni e in uno slancio li chiede a Carmen, la vera e iniziale proprietaria. Le ragazze finiscono poi per provarli tutte e tutte trovano che addosso a loro stiano d'incanto. Ma quante possibilità c'era che una cosa simile accadesse, visto che hanno tutte un fisico molto diverso l'una dall'altra? Assolutamente nessuna a detta loro, quelli, concludono, erano pantaloni magici. In un momento di ispirazione le ragazze decidono di dividerseli per l'estate. I pantaloni avranno il difficile compito di insegnare a ognuna di loro a stare separate pur rimanendo unite. Il loro uso inoltre è soggetto a delle regole, di cui l'ultima, la decima, sembra la più importante:"Ricorda: Pantaloni = Amore. Ama le tue amiche. Ama te stessa" .

3° volume della serie
Questo è l'inizio di una serie, che conta ben 5 libri.
Anne Brashares mostra con una bravura straordinaria la crescita e l'evoluzione delle cinque ragazze, che attraverso ogni libro vivono varie e diversissime esperienze, grazie alle quali impareranno a essere se stesse e a rimanere legate l'una all'altra.
Ci sono molti momenti bellissimi di cui vorrei parlare, cose da raccontare... I libri parlano delle loro vite, estate dopo estate. Della loro separazione e della loro riunione, del tempo che trascorrono insieme e separate, e della loro amicizia.
Ricordo bellissima una cosa scritta alla fine del terzo libro. Una volta finito il liceo le ragazze si ritrovano alla fine dell'estate, prima di iniziare l'università, per salutarsi e ognuna di loro ha portato dei regali. Il regalo di Tibby è un video. Una delle scene, l'immagine finale per essere precisi, è una ripresa di loro quattro da piccole al mare, che si tengono per mano per affrontare le onde. Non ricordo chi fosse la voce narrante di quel libro, perchè cambia di libro in libro nell'introduzione e nell'epilogo,  ma ricordo bene la frase che diceva di come in questo non fossero cambiate: per affrontare la corrente avevano imparato a tenersi per mano.

I primi quattro libri sono quasi sequenziali: vanno da prima della fine del liceo al primo anno di università.
L'ultimo libro è ben diverso invece.
Qui le ragazze sono cresciute. Hanno una vita, alcune una carriera, relazioni stabili, sono prossime al matrimonio e altro ancora. C'è un discreto stacco dal quarto libro, tanto che io ero certissima che il quarto fosse l'ultimo, non questo.
Non mi riferisco solo al divario di anni tra la vita delle protagoniste, ma anche tra il tempo di pubblicazione dei libri: "4 amiche e un paio di Jeans: per sempre in blu" è stato pubblicato nel 2007, mentre "Quattro amiche per sempre" è del 2011. Gli anni erano trascorsi, dell'autrice in Italia era appena stato pubblicato "Grande Amore", nessuno si aspettava un'altra comparsa della sorellanza dei pantaloni viaggianti. Quando trovai il quinto libro stavo girando per librerie con la mia migliore amica, rimasi impalata, gli occhi sgranati, sulle labbra una solo frase: non può essere! Ovviamente il libro finì nelle mie mani praticamente subito e leggerlo fu un istante. Il finale che ci lascia l'autrice con questo libro è agrodolce, ma ugualmente bellissimo e Tibby paradossalmente è presente in ogni singola riga (sto cercando di non rivelare troppe cose per chi se li vuole leggere).

Come già scritto, da questa bellissima serie sono stati tratti ben due film.
Il primo film è uscito nel 2005 ed è tratto esclusivamente dal primo libro. Le differenze da quest'ultimo sono diverse e visto che sono fissata ve le sorbirete una per una, ma in forma breve.
  1. L'inizio: nel film all'inizio le ragazze vanno a fare shopping ed entrate in un negozio obbligano Tibby a provarsi i jeans e finiscono poi per provarli tutte e quattro. Nel libro sono a casa di Carmen quando Tibby nota i pantaloni e convince le altre a provarli
  2. Nel film Lena parte da sola per la Grecia, non si sa se abbia o meno una sorella, raggiunge i nonni e qui incontra per puro caso Kostos (fortuito visto che stava affogando), verso cui la sua famiglia sembra avere una sorta di antipatia dovuta a non si sa cosa. Nel libro Lena parte per la Grecia con la sorella minore Effie e va dai nonni che tentano di spingerla a mettersi insieme a Kostos che è, tra le altre cose, un caro amico di famiglia. Queste discrepanze hanno ovviamente fatto si che diverse parti del libro non venissero trasposte e che la storia tra Lena e Kostos seguisse un filone leggermente diverso.
  3. Nel film Briget torna a casa, non si sa bene a causa di quale trauma, e la raggiungono Tibby e Carma. Nel libro Briget è sconvolta dopo aver perso la verginità con Eric e le ragazze si accorgono tutte quante che c'è qualcosa che non va, ma a raggiungerla al campo, non a casa sua, è solo Lena, che è considerata un po' la mamma del gruppo. Bee ammetterà di aver fatto un esperienza per cui non era ancora pronta. Eric poi, che va al college e con cui una relazione sarebbe semi impossibile, le dirà ovviamente che non possono stare insieme e la ragazza non se lo ritroverà sotto casa come invece accade nel film.
  4. Nel libro Tibby intervista Bailey e le chiede di che cosa ha paura, la ragazza le rivela di aver paura del tempo, di non averne a sufficienza. Frase che nel film la ragazza dice a Tibby in un altro momento, facendosi poi da sola una ripresa in cui le spiega la sua visione delle cose. Inoltre nel libro ci sono molte più interviste che le due fanno di quante non ce ne siano nel film, proprio per questo al ricovero di Bailey in ospedale, sono diverse le persone che tentano di confortare Tibby.
  5. Il film si conclude con la scena delle quattro amiche riunite al matrimonio del padre di Carma, che brindano alla loro amicizia. Nel libro Carma va da sola al matrimonio, con indosso i pantaloni viaggianti per farsi coraggio, e l'epilogo ci mostra le ragazze riunite nella palestra per riporre i pantaloni viaggianti in attesa della prossima estate.
Il secondo film è uscito nel 2008, credo possa dirsi tratto dal quarto libro, anche se non è ben chiaro e con questo partirei con le differenze anche, già che ci sono^^.
  1. Nel film si tenta di riassumere in poco tempo i libri dal primo a quarto facendo un pastrocchio, mi permetto di aggiungere. Prima di tutto perché Lena rompe con Kostos e già all'inizio del secondo libro loro non stanno insieme, ma lui va in America e i due si rimettono insieme brevemente, poi visto che lui ha messo incinta un'altra ovviamente si lasciano di nuovo. Nel film lei va al funerale del nonno e scopre che Kostos si è fidanzato con un'altra. Poi c'è la nonna di Bee, da cui Bee passa la sua estate nel secondo libro, che qui spunta fuori dal nulla all'inizio del film e ricompare nella seconda metà. In realtà nel quarto libro Bee ha già riallacciato i rapporti con sua nonna ed è felicemente fidanzata con Eric. 
  2. Le storie che più combaciano con il libro sono quelle di Carma e Tibby, con qualche mancanza. Nel caso di Carme nel film riceve un video messaggio con la madre che ha partorito (cosa che non accade nel quarto libro ma nel terzo) e con Tibby, che non è andata allo spettacolo di Carma. In realtà nel libro Tibby, Lena e Bee vanno alla recita di Carma. 
  3. Nel libro Lena dice a Tibby che al mondo ci sono persone in grado di innamorarsi continuamente, altre invece che sembrano riuscire a farlo una volta sola. Anche questo spinge Tibby a trovare il coraggio per tornare da Brian.
  4. Nel libro Lena informa le ragazze della perdita dei pantaloni e loro prenotano un volo sullo stesso aereo di Lena, così vanno tutte e quattro insieme in Grecia. Lì Lena incontra nuovamente Kostos che le dice una frase in greco che la ragazza passerà le giornate a cercare sul vocabolario.
Queste sono quelle che ricordo, ma è passato del tempo dalla visione del film e dalla lettura del libro...
Altre due cosucce da sapere sul film: sono un concentrato di personaggi di telefilm! Sono rimasta a bocca aperta quando l'ho notato. A partire dalle protagoniste, di cui ci si accorge subito, che sono Alexis Bledel (Rory di "Gilmore Girls", che interpreta Lena); Black Lively (la bella Serena di Gossip Girl, qui interpreta Bee); American Ferrara (la poco ugly di "Ugly Betty", che qui è Carmen) e Amber Tamblyn (Tibby, ex Joan del telefilm "Joan of Arcadia")! Ma non sono le sole, a un occhio più attento possiamo notare che il fratellastro di Carmen, comparso nel primo film, altri non è che Kail Shimd, l'ex vampiro di True Blood. Per non parlare di Eric, per cui Bee perde la testa, interpretato dal bellissimo Mike Vogel. Nel secondo film, nei panni del compagno di corso di Lena, compare anche Jess William: proprio il dottor Arvey di Grey's anatomy!!!! Nel secondo film fa la sua comparsa anche Lucy Hale, la Aria di Pretty Little Liars, che qui interpreta Effie, la sorella di Lena. Rachel Nichols, presente in telefilm come Alias e Criminal minds, fa il suo ingresso nel film nella parte dell'amica/sabotatrice di Carma.

Ho cercato di non dilungarmi troppo, ho fatto il possibile, giuro, ma il post è comunque venuto infinito.