martedì 29 aprile 2014

Divergent di Veronica Roth


<<Credo negli atti di coraggio ordinario, 
nel coraggio che spinge una persona a ergersi in difesa di un’altra.>>

Quanto ho aspettato per leggere questo libro? Tanto e non abbastanza.
Prima di spiegare la mia affermazione vorrei fare una piccola, brevissima, scheda del libro.

Titolo originale: Divergent
Titolo italiano: Divergent
Autore: Veronica Roth
Editore: De Agostini
Data di Pubblicazione: 2012
Pagine: 480
Prezzo: €14.90
Trama:  Dopo la firma della Grande Pace, la città (di cui ignoriamo momentaneamente il nome) è suddivisa in cinque fazioni consacrate ognuna a un valore: la sapienza per gli Eruditi, il coraggio per gli Intrepidi, l'amicizia per i Pacifici, l'altruismo per gli Abneganti e l'onestà per i Candidi. Beatrice deve scegliere a quale unirsi, con il rischio di rinunciare alla propria famiglia. Prendere una decisione non è facile e il test che dovrebbe indirizzarla verso l'unica strada a lei adatta, escludendo tutte le altre, si rivela inconcludente: in lei non c'è un solo tratto dominante ma addirittura tre! Beatrice è una Divergente, e il suo segreto - se reso pubblico - le costerebbe la vita. Non sopportando più le rigide regole degli Abneganti, la ragazza sceglie gli Intrepidi: l'addestramento però si rivela duro e violento, e i posti disponibili per entrare davvero a far parte della nuova fazione bastano solo per la metà dei candidati. Come se non bastasse, Quattro, il suo tenebroso e protettivo istruttore, inizia ad avere dei sospetti sulla sua Divergenza...

Giudizio:

La mia opinione: Prima di tutto vorrei dire una cosa, sperando che nessuno mi prenda troppo per pazza: io il mondo che presenta Tris non lo definirei proprio distopico. Voglio dire: penso che sarebbe bello essere ristretti in un’unica categoria senza poter essere, fare o pensare qualcos'altro oltre a quello che viene imposto? No! Però faccio notare che ogni persona che fa parte di una fazione ha un lavoro, una casa, la capacità di prendersi cura di se e di proseguire i suoi specifici interessi, è brutto che non possono variare, quello si, ma per il resto, esclusi a parte, sono messi meglio di tante persone al giorno d'oggi. Sinceramente, a parte l'essere un po’ irritante, la situazione mi sembrava abbastanza buona, almeno prima che iniziasse il massacro.
I continui riferimenti ad Hunger Games che avevo trovato nelle recensioni poi proprio non li ho capiti, le similitudini che ho visto sono due: il mondo è un mondo vagamente contorto e la protagonista diventa una specie di guerriera. Fine delle similitudini. Qui non ci sono ragazzi mandati al macello per il divertimento di qualcuno, al massimo c'è l'iniziazione dagli Intrepidi che è particolarmente dura, ma faccio notare che la fazione viene scelta, se uno non vuole combattere la evita, se vuole essere certo di entrare va tra gli abneganti e vive felice e tranquillo. Lì l'iniziazione sono trenta giorni di volontariato, e che sarà mai! Certo, poi diventi monocolore e forse forse la loro filosofia è un po’ eccessivamente passiva e buonista, ma passare la vita a fare del bene agli altri non è una brutta cosa. Forse da quel modo di vivere finisci per sentirti soffocato se non lo condividi, come la protagonista, ma dubito che qualcuno entri in casa tua per vedere la tua collezione di fumetti e quindi fai tranquillamente l'abnegante di fuori e l'otaku di dentro! XD
Oppure datti alla cucina e prepara un mucchio di dolci, poi dovrai regalarli, ma se ci pensi è meglio così, mantieni la linea! XD
Lasciando perdere le battute e passando alla storia, devo dire che mi è piaciuta molto: è interessante, coinvolgente e ricca di azione. Narrata dal punto di vista della protagonista, la storia mostra il mondo degli intrepidi e degli abneganti e il prezzo delle scelte. Cosa ho apprezzato di più? I personaggi, indubbiamente. Gli intrepidi sono folli! Folli e liberi, sanno di aria e vento, più che di fuoco, come se non potessero essere contenuti. Bellissimo anche il fatto che alla fine Tris capisca quanto coraggio ci vuole a essere abnegati e a votare se stessi agli altri. Ho apprezzato molto questa protagonista, la sua fragilità e la sua forza, perché te li rende ben chiari e non vedi mai nei suoi comportamenti arroganza o superficialità. Ho apprezzato molto anche il co-protagonista maschile: Quattro o Tobias che dir si voglia, mi è sembrato un perfetto allenatore e un ragazzo in gamba, almeno in questo libro (degli altri due parlerò poi) ed è uno dei pochi intrepidi decenti. Anche Uriah è grandioso e l'ho adorato sul serio.
Per il resto, non so bene come ma la maggior parte degli intrepidi faceva sembrare la fazione più che composta da intrepidi, composta da sociopatici. Primo tra tutti Eric a cui, mano sul cuore, in molti hanno augurato la morte. Poi c'era Peter... ho sperato che qualcuno lo buttasse nel burrone, ma nessuno lo ha fatto.
Ho apprezzato molto anche lo stile di scrittura, molto semplice e scorrevole, piacevole da leggere.
Insomma, il libro, questo primo libro, è godibile e molto carino, non dà grande spazio all'amore, questo no, ma per il resto ha tutti gli elementi giusti. Come mai solo quattro stelle allora? Beh, perché sono una romantica e perché per quanto apprezzi Tris la trovo troppo forzatamente asociale e alcune uscite poteva proprio risparmiarsele. Il libro comunque lo consiglio, sentitamente.

Il film
Quando inizialmente ho scritto che non ho aspettato abbastanza a leggere questo libro mi riferivo proprio al film. Nonostante la somiglianza con il libro, gli scarsissimi tagli e la recitazione più che buona non sono riuscita ad amarlo più di tanto. Mi succede con tutti i film: se amo il libro, non posso amare il film, è più forte di me. Non è un pregiudizio, è così e basta. Se guardo prima il film, come con Hunger Games, poi il libro lo amo, ma il contrario è una catastrofe. Quindi per amare il film, mi leggo il libro dopo. In questo caso non ho resistito e l'ho letto prima! >_<
E non il mese o l'anno prima che uscisse, ma l'ho iniziato tipo una settimana dopo che è arrivato in Italia... mi sono detta: al diavolo! Il film potrebbe piacermi comunque!
Beh, l'importante è crederci, no?
Parlando in modo oggettivo il film è davvero carino. I tagli sono stati pochi e i cambiamenti non particolarmente significativi, anche se a onor del vero Jeanine nel film interagisce molto di più con Tris e in modo più significativo e positivo che nel libro. Per il resto i cambiamenti sono minimi. A pesare positivamente sulla bilancia sono anche le scenografie e un bravissimo direttore della fotografia.

Da parte mia ho trovato molto interessante ritrovare Shailene Woodley, protagonista della serie tv "La vita segreta di una teenager americana", nei panni di Beatrice. Era credibile e la sua recitazione era ottima, non mi ha mia ricordato, neppure per un momento, il personaggio che ha interpretato per 5 anni.



domenica 27 aprile 2014

Natsume degli spiriti di Yuki Midorikawa


Un paio di mesi prima che uscisse il manga mi sono stranamente imbattuta nell'anime Natsume Yuujinchou in cui su animetube sono disponibili i sottotitoli degli episodi, fatti in modo amatoriale ovviamente. Sinceramente ero incerta se guardarlo o meno, ma la serie contava ormai quattro stagioni, i disegni sembravano abbastanza belli, la storia poi, decisamente di tipo sovrannaturale, rientrava perfettamente nel genere che preferisco e alla fine la curiosità ha avuto la meglio. Quindi senza più indugio mi sono guardata i primi episodi.
Quando poi ho ritrovato sullo scaffale il maga, il cui titolo in Italia è stato cambiato in Natsume degli spiriti, ero parecchio sorpresa, ma complice anche il prezzo incredibilmente basso per lanciare la serie (prezzo di lancio fino al 21 maggio 2014: €1.99) , l'ho preso senza pensarci. Leggendolo la prima cosa che ho notato è che l'anime era rimasto fedelissimo al manga.

Natsume Yuujinchou, che nonostante il titolo che gli hanno affibbiato in Italia sarebbe traducibile con qualcosa di smile a "Il libro degli amici di Natsume", parla di uno ragazzo, Thakashi Natsume, che è in grado di vedere gli spiriti. Questa sua capacità presente fin da piccolo, l'ha sempre fatto sentire un escluso e gli ha causato non pochi problemi. Dopo la morte dei genitori, Natsume si trasferisce da alcuni lontani parenti che vivono in un posto perduto in montagna, città natale della sua defunta nonna, e per evitare problemi decide di non raccontare loro della sua particolarità.
Ben presto però si presentano i problemi: Natsume viene attaccato più volte dagli spiriti che lo chiamano Reiko, scambiandolo per la sua defunta nonna. In una di queste occasioni Natsume finisce inavvertitamente per liberare uno spirito che gli rivela la vera ragione di quegli attacchi: Reiko, la sua defunta nonna aveva un "taccuino degli amici" in cui aveva segnato il nome degli spiriti che aveva sconfitto, chiamandoli per nome è possibile controllarli. Natsume decide quindi di restituire il nome agli spiriti e chiede a Nayako sensei, lo spirito che aveva liberato, di fargli da guardia del corpo e in cambio alla sua morte lui potrà avere in taccuino con i nomi rimasti.

La serie è composta da 17 volumi e non si è ancora conclusa in Giappone, in Italia i volumi verranno presumibilmente venduti a €4.50 e distribuiti dalla Planet Manga, nella collana Planet fantasy.

La storia per alcuni versi ricorda un po' il manga Ushio e Tora, ma senza la componente ironica e anche senza quella violenta, inoltre in Natsume Yuujinchou l'atmosfera che restituisce il manga e l'anime ha un che di pesante e vagamente deprimente.
Come già detto l'anime sembra seguire pari pari il manga, almeno per quanto riguarda il primo volume, ma se questo è vero vuol dire anche che presto noteremo una certa ripetitività nei capitoli, ripetitività presente negli episodi della prima serie dell'anime. Essenzialmente tutti gli episodi/capitoli iniziano con uno spirito con cui Natsume entra in contatto e che rivuole il suo nome o vuole il suo aiuto e che Natsume finisce per aiutare, volente o nolente. Dodici episodi tutti così, il primo non lo conto perché è introduttivo e quindi un pochino diverso lo è. Avrei apprezzato il tutto se ci fosse stata qualche evoluzione nella storia o nei personaggi, ma i cambiamenti di Natsume nei 13 episodi sono minimi. Al massimo si può dire che un pochino inizia a essere più socievole, tuttavia la ripetitività ha finito presto per stancarmi, tanto che mi sono fermata alla prima serie e non sono andata oltre. 

domenica 20 aprile 2014

Kamigami no Asobi: quando con un anime puoi rifarti gli occhi


E' sempre per noia che facciamo le scoperte più "interessanti", kamigami no asobi è una di queste.

Inizialmente quest'anime mi è saltato agli occhi mentre girovagavo guardando trailer di anime su internet, per i disegni che reputo molto belli. In seguito, cercando in giro un possibile manga da cui poteva essere tratto, ho scoperto che in realtà l'anime si poggiava sulla trama di un videogioco. Ovviamente non un videogioco qualunque, ma uno di quelli (ovviamente) giapponesi per ragazze in cui la protagonista, che giocando farai muovere tu, deve far innamorare di lei uno dei molti personaggi maschili, così ti puoi scegliere anche quale.
Il gioco è per PlayStation Portable e rientra in una categoria, gli otome game, che purtroppo non è arrivata in Italia e che praticamente non esiste in italiano (a parte dolce flirt, un gioco online gratis in cui ti rompi subito le scatole perchè le mosse del personaggio si esauriscono subito), ma per chi ha voglia di provarli e mastica bene l'inglese c'è il sito Otome games, che ha un database abbastanza ricco, in cui trovate oltre a giochi per android, anche quelli per pc.

Tornando all'argomento principale, e cioè all'anime di Kamigami no Asobi: è disegnato splendidamente e si nota subito che la trama del primo episodio ricalca fedelmente quella del videogioco. 
Protagonista della storia è Yui Kusaghi, una ragazza al secondo anno di scuola superiore che vive in un tempio con la sua famiglia, in cui suo padre è il sacerdote (chiedo perdono se non è la definizione corretta, ma non saprei come altro chiamarlo). La ragazza sembra incerta sul suo futuro, ma pronta (più che pronta, indifferente) ad accettare di prendere il posto del padre. Mentre è in uno scantinato a riordinare, trova una scatola contenete una spada che si illumina appena lei si avvicina. Toccandola Yui perde i sensi e si risveglia in una specie di gigantesca accademia. Confusa e spaventata, la ragazza girando per il posto incontra diversi ragazzi a cui prova a chiedere informazioni: alcuni gentili, altri aggressivi, altri semplicemente strani. Ovviamente da loro non viene a sapere niente.
Alla fine viene convocata in una stanza da Zeus il quale le dice che è stata portata in quel luogo per insegnare agli dei a interagire con gli umani, cosa che la nostra protagonista si dichiara profondamente contraria a fare. Ovviamente si intuisce che dietro questa scusa del padre degli dei greci c'è un piano ben diverso, staremo a vedere che succederà...

Gli dei presenti in questo primo episodio sono diversi e di diverse culture: abbiamo i nordici Loki e Balder (rispettivamente dio del fuoco e della luce, e qui ci sarebbe da opinare il fatto che Loki sia il dio del fuoco, visto che è risaputo che era il dio del caos e degli inganni, ma stendiamo un velo) e dall'episodio due anche Thor (dio del tuono), i greci Apollo e Ade (di nuovo dio della luce e dell'oltretomba) e nel secondo episodio fa la sua comparsa anche Dyoniso che per l'occasione è diventato il dio della fertilità (no, ma sul serio, perchè?), i giapponesi Tsukuyomi e Susanoo (che non conoscevo e che sono rispettivamente il dio della luna e, il secondo, il dio del mare). Teoricamente dovrebbero esserci anche gli dei egizi Thot e Anubi (il dio della conoscenza e quello dell'oltretomba), uno appare nel secondo episodio. 

Un'altra cosa da sapere e che mi ha fatto drizzare le antenne, per così dire, è che di questo videogioco esiste un art book, disegnato dalla bravissima Kazuki Yone. Facendo alcune ricerche su di lei, perché anche se fa disegni splendidi ammetto candidamente che non la conoscevo, è emerso che già in passato si era occupata di fare disegni tratti da otome game.  
Nel 2007 aveva anche disegnato un manga di tre volumi intitolato Hiiro no kakera- Ni no Shou, tratto dall'omonimo videogame e di cui esiste secondo Wikipedia anche l'anime.
Per quanto riguarda l'artbook, online si trovano alcune scansioni. Inutile dire che una volta viste, l'artbook di Kamigami no Asobi si è subito inserito nella mia lista mentale sotto il titolo "Cose da cercare al prossimo Lucca Comics". 
Per chi è interessato a comprarlo e non può aspettare è reperibile anche su ebay, ma a un prezzo un po' altino e deve arrivare dal Giappone, problema non indifferente. 

Vi lascio con il trailer che mi è piaciuto di più:




venerdì 18 aprile 2014

Bad Education


Avete presente il film Bad Teacher, del 2011, con Cameron Diaz? Sinceramente a me era piaciuto il giusto. Trovavo alcuni dialoghi troppo scurrili, la protagonista che era una stronza colossale e anche un po' puttana (perdonate i termini), l'unico pregio che riuscivo a scorgere era che era recitato bene. Sinceramente questa serie non è particolarmente diversa per quanto riguarda pregi e trama.

La serie è inglese, cosa che ho pensato subito per il tipo di atmosfera che c'è nelle serie inglesi e che sono riuscita a definire solo in un modo: uggiosa. Senza contare che la comicità inglese non è proprio il massimo.
La storia si svolge in quella che sembra una scuola privata dove il protagonista, Alfie Wickers (Jack Whitehall), fa il professore di storia. A distinguerlo da Cameron Diaz non è solo il fatto che il personaggio interpretato da Whitehall è un uomo: se la nostra cattiva insegnante era una stronza (di nuovo, perdonate il gergo), scurrile e dal temperamento egocentrico, ma brillante, il nostro professore è un idiota. Non solo non ha carattere, ma ha al suo posto un deciso complesso di Peter Pan che lo rende incapace da affrontare seriamente qualunque cosa, la semi totale mancanza di malizia, nonché di spina dorsale che lo rende l'oggetto del bullismo di alcuni studenti, la mancanza di intelligenza che quanto meno nel film la protagonista aveva avuto, ne fanno un protagonista stile ameba di cui faremmo volentieri a meno. Wickers non ha niente di anche solo vagamente accattivante, i suoi tentativi di trovare soluzioni creano solo guai peggiori, in tutto l'episodio, 30 infiniti minuti, l'unica cosa in cui riesce è far bocciare gli studenti.
Dopo un episodio noioso caratterizzato da personaggi poco brillante e del tutto stereotipati, prima tra tutti la preside ipercattiva (sbadiglio e prego che esca fuori da qualche parte un personaggio alla Giordan di Scrubs) e una trama che lascia il tempo che trova, ho sentito il bisogno di guardare qualcosa che fosse veramente divertente, quindi dopo questa recensione vi saluto e vado a guardarmi 2 Broke Girls.

giovedì 17 aprile 2014

Il cavaliere che aveva un peso sul cuore di Marcia Grand Power


Che io possa avere
la SERENITA' per accettare ciò che non posso cambiare
il CORAGGIO di cambiare ciò che posso
e la SAGGEZZA per capirne la differenza

Questa recensione non sarà come le altre, perchè questo libro non è come gli altri che ho letto, quindi è impossibile che sia una recensione come le altre. Tempo fa lessi "La principessa che credeva nelle favole. Come liberarsi del principe azzurro." Non scrissi una recensione, ma una riflessione personale, e di nuovo eccomi qui a fare lo stesso. I libri di Marcia Grand Powers non sono storie di cui si possono analizzare i personaggi, ma testi che aiutano l'introspezione.

Il cavaliere che aveva un peso sul cuore è un libro "magico" che aiuta anche a cambiare punto di vista. Il libro afferma una cosa molto semplice: a tutti a questo mondo capitano cose orribili, si presentano difficoltà e imprevisti e tante altre cose difficili da superare, e quando non è possibile cambiarle, deprimersi o arrabbiarsi serve a ben poco, quello che invece serve è cambiare punto di vista.

Il nostro cavaliere infatti è stato mollato dalla moglie e in seguito anche dalla fidanzata, e il proprio figlio, su cui aveva riversato tante aspettative, non vuole seguire le orme di famiglia. Il cavaliere è infuriato, amareggiato e ferito, e il suo cuore si appesantisce, nel suo caso letteralmente. Per alleggerirlo, Doc, il famoso gufo dottore già incontrato nel libro "La principessa che credeva nelle favole. Come liberarsi del principe azzurro", gli prescrive la serenità e così l'uomo inizia un viaggio sulla strada della serenità che è tutt'altro che perfetta, ma appare invece piuttosto accidentata e piena di ostacoli. La prima cosa che impara è che ci sono situazioni che non è possibile cambiare, le cose a volte sono quel che sono e quindi tutto quello che resta da fare è cambiare prospettiva per valutare le cose in un altro modo. Perchè se è vero che non abbiamo il controllo sugli eventi, è altrettanto vero che lo abbiamo su ciò che pensiamo di essi.

In questo libro al cavaliere viene insegnato a pensare in modo "lineare", a mettere tutto nella giusta prospettiva. Gli viene insegnato che ci sono eventi che possiamo cambiare e che per farlo dobbiamo tirare fuori il coraggio e che ridere delle situazioni e di se stessi a volte può fare immensamente bene. Il libro insegna anche a non lasciarsi andare all'autocommiserazione, quanto meno non a lungo, perché può diventare un "luogo fisso in cui vivere".

Il libro mostra anche che le più grandi difficoltà, una volta superate erano in realtà lontane solo un passo e assai meno immense di quanto sembravano all'inizio. Bisogna accettare l'incertezza e fare il salto, per così dire. E se a volte il libro appare decisamente troppo buonista e eccessivamente, irrealisticamente positivo, niente toglie che le favole a volte devono esserlo.

domenica 6 aprile 2014

Quando il diavolo ti accarezza di Luca Tarenzi


"Quando il diavolo ti accarezza vuole l'anima"

Quando uscì questo libro Twilight stava ancora spopolando nonostante fosse terminato e il mercato era pieno di libri che trattavano di storie d'amori "impossibili". Il libro mi attirò non so nemmeno io perché. 
Il fatto che fosse di un autore italiano, sinceramente, era un deterrente: ho letto diversi libri di diversi autori italiani, e il più delle volte erano scritti male, pieni di errori di ortografia o semplicemente con uno stile di scrittura che rendeva il libro una mattonata da leggere, la trama il più delle volte era pessima o banale all'inverosimile, i personaggi ricordavano da morire quelli di qualche altro libro o sembravano degli stereotipi fatti e finiti, oppure, peggio ancora, adottavano comportamenti o modi di fare totalmente insensati. In pochissime occasioni, in effetti, ho finito per amare uno scrittore italiano, perciò dopo un po' ho semplicemente iniziato ad evitarli. 
Tuttavia da quando è uscito "Quando il diavolo ti accarezza" mi è rimasto in mente, incuriosendomi sempre di più, sia per via del titolo che della trama, fino a che alla fine non mi sono arresa e mi sono ritrovata a leggerlo.

Titolo: Quando il diavolo ti accarezza
Autore: Luca Tarenzi
Editore: Salani
Data di Pubblicazione: Febbraio 2011
Pagine: 358
Prezzo: €18.00
Trama: In una Milano buia e sferzata dalla pioggia, Lena sta inseguendo la sua amica Sofia, misteriosamente caduta in uno stato di trance. Davanti alla mole imponente della stazione Centrale, tra i marmi fievolmente illuminati dalla luce dei lampioni, la giovane assiste a un incredibile duello: un'immensa creatura di fuoco sta per annientare un ragazzo nudo e coperto di sangue. D'istinto Lena interviene e permette al giovane di approfittare di un momento di distrazione dell'avversario per rovesciare le sorti della battaglia e decapitarlo con la sua stessa spada. Solo che l'assalitore era un angelo e il giovane, Arioch, un demone appena evocato per uccidere Sofia. Lena non sapendo che fare incatena a letto il demone, bloccandolo con un sigillo, per chiedergli spiegazioni. La ragazza è determinata, coraggiosa, testarda e per salvare la sua migliore amica è disposta a tutto, anche a mettersi contro un demone. Arioch è antico come il mondo, violento, sanguinario e ha una missione cui è vincolato. E, purtroppo per Lena, ha anche due occhi penetranti e stregati...

Voto: 


La mia opinione: Non va. Non ci siamo proprio. Ennesima delusione.
Essenzialmente il libro non prende per due ragioni: la prima è lo stile di scrittura e questa, lo ammetto, è una ragione di gusto personale. Mi piacciono i libri in cui il narratore è esterno, ad esempio adoro la Clare, ma quello che non sopporto è quando la storia si frammenta perché si seguono un'infinità di personaggi e questo non dopo un po' che le vicende ti hanno preso e quindi puoi anche sopportarlo, ma a partire da subito, dal secondo capitolo. Il libro inizia con Arioch che viene evocato, poi prosegue con Khaled, poi dopo che i due si alternano per qualche capitolo spuntano Lena, Cesare e piano piano altri personaggi e l'azione si sposta e si frammenta sempre di più, cosa che rende la lettura di una pesantezza unica. Alla fine mi sono messa contarli, i personaggi che hanno capitoli loro, ma poi ho smesso e ho iniziato a saltarli. Quando mi ero fermata ero arrivata a sette, incluso il protagonista ovviamente. Si, lo so, non è bello ma metà libro ho iniziato a saltare i punti che coinvolgevano gli altri personaggi per semplice istinto di sopravvivenza e mi sono limitata a seguire Arioch e Lena. Così facendo il libro è diventato molto più scorrevole.
La seconda pecca riguarda la trama ed è abbastanza pesante per chi come me ama le storie d'amore: la storia dei protagonisti si poggia sul niente. Entrambi iniziano a provare qualcosa l'uno per l'altra senza una vera ragione. Praticamente dopo tre giorni che lui è incatenato al letto e i due hanno chiacchierato al massimo una ventina di minuti i due sono innamorati. Praticamente dal nulla e senza un perchè. Cioè non ha senso. Ma proprio zero. Non è nemmeno un colpo di fulmine, è solamente insensato. Il che tra parentesi vuol dire che buona parte della storia si basa sul niente.
A onor del vero viene fuori che lui stava diventando umano perché lei gli aveva dato una tazza di latte caldo... sì, sembra una cavolata detta così, ma aveva un suo senso. Questo però non basta a spiegare i sentimenti di lui, assolutamente; e ancor meno arriva a dare senso a quello che prova lei! Lui sarà pure bello ma è un demone, lei gli ha visto uccidere un angelo e vuole uccidere la sua migliore amica. Insomma, non ha proprio senso che si innamori di lui. Almeno avesse aspettato che lui le salvasse la vita, ma no, succede prima! Mentre leggevo continuavo a chiedermi "Perché?", poi ho smesso, volevo solo finire il libro, la disperazione fa questo effetto...
C'è, inoltre, tutta una serie di altri piccoli comportamenti della protagonista che non ho apprezzato: Lena che prende la macchina e va disarmata, sola e senza chiamare rinforzi a tentare di fermare Arioch dall'uccidere la sua amica, della serie "ma si, facciamoci ammazzare!". Poi, bellissimo, lei che non reagisce quando viene minacciata da due raphim (si chiamavano così?), ma tira un calcio nella parti basse ad Azazel appena si sente premere un coltello sulla schiena e te ti chiedi: perché cavolo non lo hai fatto prima? Lei che appena conosciuto Azazel inizia a elencargli i telefilm in cui è apparso il suo personaggio... io fossi stata in lui mi sarei chiesto se quella tipa c'era o ci faceva.
Sinceramente anche il fatto che praticamente abbia baciato Arioch per la prima volta e ci sia andata a letto non nello stesso giorno, ma addirittura nella stessa ora e nemmeno in una camera da letto, ma in cucina, cioè nella cucina di un altro, non l'ho apprezzato per niente. Penso che nemmeno il proprietario della casa lo abbia apprezzato particolarmente, ma non si può mai dire.
Avrei apprezzato molto di più che le pagine usate a seguire Kahel o Cesare o un qualunque altro personaggio fossero invece state impiegate per rendere almeno un po' più sensato il rapporto tra i due protagonisti. O anche a quello tra la protagonista e la sua migliore amica, che appare solo per fare la palla al piede tanto che ti chiedi come abbia fatto Lena a scegliere come migliore amica una che tutte le volte che appare sembra solo un fastidio.
Non mancano gli aspetti positivi nel libro: ho apprezzato praticamente tutto quello riguardante gli angeli, descrizioni, idee e quant'altro. Ho apprezzato molto anche il carattere della protagonista, le idee riguardanti il mercato vecchio, la miriade di creature che ci si riuniva e Azazel, che come personaggio è davvero interessante, nonché molto divertente.

Once Upon a Time in Wonderland episodio 13: And They lived...


Inizialmente questo telefilm non mi piaceva molto ma poi mi ha appassionato, sopratutto gli ultimi episodi erano davvero molto coinvolgenti. 
Prima di vedere l'episodio 13, cioè l'ultimo, ero già preparata ad assistere a uno sterminio quasi, diciamolo: ultimamente sembra che negli studios si sia dato il via alle uccisioni di massa dei personaggi. Il titolo però era incoraggiante "And they lived..", più promettente di così!
Questa serie si compone di un'unica stagione, composta a sua volta da 13 episodi, andati in onda dal 10 ottobre 2013, al 3 Aprile 2014. La serie, che è uno spin-off dell'ormai famoso Once Upon a Time, non ci lascia come se fosse stata interrotta, ma con un finale vero e proprio.
Ho già scritto alcuni post su questa serie, ma questo è dedicato principalmente alla sua conclusione. Come mio solito inizierei con un piccolo riassunto di quello che è successo. Ci sono dodici episodi da riassumere quindi diventerà un pò lungo come riassunto.

Cominciamo dall'inizio: Jafar (Naveen Andrews) è nel paese delle Meraviglie alla ricerca del terzo genio della lampada: Cyrus (Peter Gadiot). Ad aiutarlo c'è la Regina Rossa, Anastasia (Emma Rigby), la quale all'inizio della storia cattura il genio per il suo alleato, facendo credere ad Alice (Sophie Lowe), la precedente proprietaria della lampada, nonché fidanzata di Cyrus, che lui sia morto. La storia inizia con un Alice distrutta dal dolore che è stata rinchiusa dal padre in un ospedale psichiatrico. 
A tirarla fuori da quell'orrido posto (la storia è ambientata in un periodo simile al nostro '800 e va da se che i manicomi non erano proprio il massimo) è il Fante di Cuori, anche noto come Will (Michael Socha), che lasciando la sua "tranquilla" vita a Storybrook nel Main (si, proprio quella di OUAT, d'altronde è uno spin-off), grazie al coniglio bianco, va a salvare la vecchia amica. Inizialmente restia ad andarsene, Alice accetta quando Will le rivela che Cyrus è ancora vivo ed è tenuto prigioniero. Decisa a salvare il suo amato, la ragazza fugge e torna nel Paese delle Meraviglie dove, con l'aiuto di Will, in cambio del quale la ragazza gli cede uno dei suoi tre desideri, Alice inizia la sua ricerca.
Ben presto però diventa chiaro che la Regina Rossa e Jafar hanno tramato per far tornare la ragazza nel paese delle meraviglie: hanno infatti bisogno della lampada di Cyrus che i due avevano nascosto e che lei esprima i suoi desideri. Alice però non ha nessuna intenzione di farlo e tra una peripezia e un'altra riesce a scoprire dove è tenuto prigioniero Cyrus. Purtroppo però Jafar riesce, facendo del male a Will e al padre di Alice, ha far esprimere i due desideri alla ragazza. La Regina Rossa poi, minacciando la famiglia del Bianconiglio, lo costringe a tradire Alice e a consegnare a lei la lampada di Cyrus.
Durante il telefilm scopriamo tra l'altro l'interessante storia dell'ex Fante di Cuori: Will era un ladro della foresta di Sherwood che insieme ad Anastasia, l'attuale Regina Rossa, di cui era innamorato, lascia il proprio mondo per entrare nel paese delle Meraviglie, il quale ben presto si rivela poco "meraviglioso" per i due che praticamente non hanno nulla. Entrati nel palazzo del re per rubare, vengono scoperti, ma l'uomo fa una proposta alla ragazza: sposarlo e diventare regina. Lei accetta e lascia Will, il quale soffrendo enormemente per la cosa, con l'aiuto della precedente Regina di Cuori, rinuncia al suo cuore. La storia ci viene mostrata quando Will viene tramutato in pietra di Jafar, la regina con l'aiuto di Alice lo libera dalla maledizione, rendendo chiaro che lei prova ancora qualcosa per lui.
Cyrus riesce infine a scappare dalla sua prigione. ma cade in una trappola della Regina Rossa, la quale, dopo che è stata tradita dai suoi stessi servi del palazzo, gli dice che l'unico modo per salvarsi da Jafar è fuggire dal Paese delle Meraviglie. Insieme, dopo che lei ha recuperato la lampada, i due si dirigono al vecchio rifugio che Cyrus aveva creato per lui e Alice. Lì incontrano Alice e Will, e Anastasia confessa loro che le lampade servivano per poter ribaltare le regole della magia, così facendo lei voleva usare la magia per far innamorare nuovamente di lei Will. La donna ammette che tanti anni prima aveva commesso un errore e dice agli altri che devono scappare, il prima possibile. Prima che riescano a fare una sola mossa però, un fulmine mandato da Jafar tenta di colpirla, lei lo devia per proteggersi e così facendo colpisce Will che si riduce in fin di vita.
Anche Alice cade a terra in preda ad un dolore tremendo, questo capita, viene spiegato a Cyrus, perchè lei aveva espresso il desiderio che qualunque cosa accadesse al Fante di Cuori accadesse anche a lei, così da proteggerlo da Jafar. Will per salvarla esprime il desiderio che la ragazza gli aveva dato, chiedendo che venga liberata dalla sofferenza. Così facendo libera Cyrus dalla condizione di genio della lampada e diventa lui stesso il nuovo genio. Con i desideri ormai esauditi la lampada svanisce in cerca di un nuovo padrone.
Intanto Jafar mette sulle loro tracce il più potente mostro del paese delle meraviglie: il Ciciarampa, che qui non è un vero e proprio mostro, ma più che altro una persona orribile (interpretata da Peta Sergeant) che entra nella mente delle persone e usa le loro paure per ucciderle. Il mago manda questo mostro a caccia della lampada, la quale è stata trovata da una vecchia amica di Will, "Lucertola". Sulle sue tracce ci sono anche Alice, Cyrus e Anastasia, che però incontrano non pochi problemi nel raggiungerlo, a causa del fatto che la Regina Rossa è davvero molto odiata.
Alla dine Anastasia riesce a recuperare la lampada, ma viene catturata da Jafar, che rendendosi conto che la tortura sarebbe servita a poco, le manda contro proprio il Ciciarampa, che la obbliga a esprimere tre desideri. Una volta in possesso delle tre lampade, Jafar si accorge che la sua magia su di Will non funziona.
Intanto Alice e Cyrus sono andati al Pozzo delle Meraviglie dove scoprono che per liberare Will e gli altri geni delle lampade devono rendere l'acqua che Cyrus anni prima aveva rubato. Sembra infatti che l'ex genio della lampada e i suoi fratelli per salvare la vita alla madre presero l'acqua del pozzo, nonostante colei che la custodisse avesse detto loro di non farlo. La donna si salvò ma i tre figli, per le loro azioni, vennero maledetti. Per salvarli la madre decise di creare un incantesimo, usando le tre lampade dove erano rinchiusi i propri figli, così da avere il potere di trasgredire le regole della magia e salvarli. la donna però viene tradita dal suo apprendista, Jafar, e trasformata in uno scettro.
Alice e Cyrus si introducono nelle prigioni per salvare Anastasia e Will. La donna si comporta infide da brava regina, dando ordine a un suo ex sottoposto di avvertire tutte le persone del Paese delle Meraviglie di fuggire il più in fretta e il più lontano possibile. Una volta arrivati nelle prigioni, il Ciciarampa, leggendo il cuore di Alice, scopre che la ragione per cui i poteri di Jafar non funzionano su Will è che quest'ultimo non ha più il suo cuore. Alice e Cyrus riescono a fuggire e si recano a Storybrook per recuperarlo, così da fare in modo che non entri in possesso di Jafar, ma una volta tornati vengono attaccati proprio da quest'ultimo che si impossessa del cuore, perdendo però il proprio scettro. Lo stesso scettro in cui Jafar aveva rinchiuso la madre di Cyrus e che ora si rifiuta di obbedirgli e di attaccare il figlio.
Jafar rende il cuore a Will e poi, per costringerlo ad obbedirgli uccide davanti ai suoi occhi Anastasia, proprio dopo che si erano ricongiunti. Il mago dice al genio che l'unico modo che ha per riaverla è aiutarlo ad avere abbastanza potere da trasgredire le regole della magia. Il genio accetta di andare a riprendere lo scettro che ora è in possesso di Alice e Cyrus, ma una volta ritrovati i due amici, e con l'aiuto del Ciciarampa, i quattro ordiscono un piano per salvare Anastasia e sconfiggere Jafar. Così Alice libera il padre di Jafar, che l'uomo aveva imprigionato, mentre Amara, ormai tornata all'aspetto umano, va a salvare i propri figli. Jafar uccide Cyrus per costringere Amara ad aiutarlo con l'incantesimo.

Ed eccoci arrivati finalmente all'ultima puntata: And They Lived. Diciamolo, il titolo premette bene!
Una volta che l'incantesimo è riuscito, Jafar prova a ucciderle Amara, ma viene fermato dal padre, al quale subito fa un incantesimo così che finalmente lui lo ami. Dopo di che lo uccide, poichè è questo che voleva, che l'uomo sapesse cosa si prova a essere ucciso da qualcuno che si ama. Se siete come me a questo punto starete pensando: "cioè, rompi le palle per 12 episodi per niente?", nel caso non fosse chiaro, la risposta alla domanda retorica è sì, le ha rotte per niente.
Intanto Alice e Amara si rifugino a casa del Bianconiglio dove salvano la vita a Cyrus.
Jafar libera Will dalla lampada, imprigionandolo dentro un triangolo magico e gli rivela di aver riportato in vita Anastasia, che in tutta la sua bellezza si presenta viva davanti a Will. Il genio è felicemente sorpreso, ma non tutto è come prima, Jafar infatti chiarisce subito che anche se ha riportato in vita la Regina Rossa ora lei ama lui e non prova più nulla per Will. Dopo questo il mago riporta invita i morti del cimitero del Paese delle meraviglie perchè si uniscano al suo esercito. Sinceramente in quella scena mi giravano alquanto le scatole: insomma, si può avere un lieto fine per questo povero cristo?
Intanto Amara, Cyrus e Alice si stanno dirigendo al Pozzo per restituire l'acqua, così facendo Jafar perderà i suoi poteri. Alice però non è felice della soluzione: in questo modo Anastasia non tornerà in vita e Will perderà il suo amore. Purtroppo però non c'è altra soluzione e il gruppo si divide: Alice va dal Bianconiglio per riunire un esercito per sconfiggere Jafar, mentre Cyrus e Amara si dirigeranno al pozzo. Ben presto però l'esercito riunito da Alice si rivelerà troppo debole e la ragazza verrà fatta prigioniera. Condotta al cospetto di Jafar e legata a una sedia, la ragazza scoprirà che Anastasia è viva e che grazie a un incantesimo è ora innamorata del mago. il tutto mentre Will, impotente, osserva la situazione dalla sua prigione.
Jafar chiede alla ragazza se sa quali sono le regole della magia, le tre cose che non si possono fare e cioè riportare in vita i morti, far innamorare qualcuno e cambiare il passato. Il mago minaccia la ragazza di cambiare il passato e fare in modo che lei non incontri mai Cyrus, se non gli rivela subito dov'è Amara. Anche Will la incoraggia a parlare per salvarsi.
Sebbene inizialmente sconvolta, la ragazza si riprende in fretta, d'altronde è la nostra eroina e ne ha passate tante, sa rialzarsi quando cade! Alice dice a Jafar di cambiare pure il passato se vuole, gli dice con chiarezza che l'amore che prova per Cyrus per lei è tutto e che è più potente di qualunque magia, perciò non importa cosa Jafar le farà perchè niente cambierà il fatto che lui non saprà mai cos'è il vero amore e che quello che prova per lui Anastasia non è altro che un illusione, una bugia, proprio come l'amore del padre di Jafar. Tutto ciò che lui ha, afferma la ragazza, sono solo dei trucchi, ma niente di reale, per questo che faccia pure, perchè tutta la magia del mondo non potrà fargli provare quello che prova lei e perchè il vero amore non può essere distrutto. Insomma, degno di una favola, no?
I soldati tornano con la notizia che Amara è sparita insieme a Cyrus al di la di due porte rosse. Jafar allora chiede ad Anastasia dove conducano e la ragazza rivela che portano al Pozzo delle Meraviglie. Una volta che Jafar è andato Will tenta di distrarre Anastasia così che non si accorga che il Bianconiglio è arrivato a palazzo per salvare Alice. Will dice alla Regina Rossa che lei sa che il vero amore non è quello, perchè non è così semplice, anzi è un gran casino. Le fa un discorso dolcissimo e le dice che alla fine quando si ama veramente ci si perdona sempre e dopo averle detto che la ama, rompendo i vincoli della sua prigione, con un bacio Will spezza l'incantesimo.
La Regina torna in sè e libera subito Alice, la quale raggiunge Amara, Cyrus e Jafar al Pozzo. La ragazza arriva giusto in tempo per impedire a Jafar di uccidere Cyrus, ma non prima che il mago abbia ucciso la madre dell'ex genio. La ragazza dice a Cyrus di sbrigarsi a rendere l'acqua, ma prima che questa finisca nel pozzo Jafar se ne impossessa liberandosene. Jafar chiede a Alice cosa ha intenzione di fare ora che lui gli ha rubato l'acqua. "Niente" risponde la ragazza, perchè l'acqua non è stata rubata a lei.
Nix appare dal pozzo e come anni prima decreta che per aver fatto prevalere i propri desideri sul destino Jafar venga punito diventando un genio e venga condannato quindi a realizzare i desideri degli altri.I geni sono liberi, gli incantesimi di Jafar annullati: questo però significa che anche Anastasia, che era stata riportata in vita da lui, tornerà morta. Infatti ci ritroviamo a fissare uno sconsolato Will che guarda il corpo dell'amata ormai priva di vita, disteso e immobile. Alice lo raggiunge e dice a Will che Anastasia non sarebbe dovuta morire. La ragazza spiega a l'ex Fante che se anche la Regina Rossa aveva concluso il suo destino, lo stesso non era per Anastasia e quindi Nix aveva dato loro l'acqua per riportarla in vita. Lo ammetto, a questo punto praticamente ballavo.
Le avventure nel paese delle meraviglie sono concluse ed è il momento di tornare a casa, insieme a Cyrus Alice fa ritorno nella sua Inghilterra e con la benedizione del padre convola a nozze. La ragazza si sposa in casa, ad officiare la cerimonia il Bianconiglio, mentre il padre la accompagna all'altare e la concede all'ex genio della lampada. Ospiti in questo giorno pieno di gioia ci sono, oltre al padre, la matrigna e la sorella di Alice, la moglie del Bianconiglio, Will e Anastasia, i fratelli di Cyrus... C'è gioia nell'aria e amore, che si trasmette anche senza bisogno di parole, infatti non ci sono parole,ma solo musica, almeno fino a che il coniglio non dichiara i due innamorati marito e moglie, dicendo loro che eviterebbe la formula classica "Nella gioia e nel dolore.." perchè ne hanno già passate tante e augura loro di vivere felici e contenti per sempre.
La cerimonia, bellissima, è conclusa e arriva il momento di salutarsi. Alice ringrazia il Bianconiglio per averla portata nel paese delle meraviglie, lui le dice molte persone vanno e vengono da quelle parti, ma che solo le persone speciali riescono a coglierne il vero messaggio: ritrovare se tessi. Lei c'è riuscita. Tuttavia la separazione più commovente è quella da Will: il suo migliore amico, nonchè compagno di viaggio, che è stato con lei fin dall'inizio.
La scena si sposta nel futuro e ci mostra una bellissima conclusione: Alice, che è diventata madre, racconta alla figlia le proprie avventure che ha raccolto in un libro, rivelando che Will e Anastasia sono tornati nel paese delle meraviglie per diventare il re e la regina Bianchi e che insieme al Bianconiglio hanno riportato il regno all'antico splendore.
Presto le due vengono raggiunte da Cyrus con il té e i pasticcini e si siedono tutti e tre insieme mentre, da lontano, nascosto, li osserva il Bianconiglio.

Sinceramente questa fine da favola mi ha fatto sorridere e anche un pò commuovere, è il classico e vissero felici e contenti che non passa mai di moda.