Che io possa avere
la SERENITA' per accettare ciò che non posso cambiare
il CORAGGIO di cambiare ciò che posso
e la SAGGEZZA per capirne la differenza
Questa recensione non sarà come le altre, perchè questo libro non è come gli altri che ho letto, quindi è impossibile che sia una recensione come le altre. Tempo fa lessi "La principessa che credeva nelle favole. Come liberarsi del principe azzurro." Non scrissi una recensione, ma una riflessione personale, e di nuovo eccomi qui a fare lo stesso. I libri di Marcia Grand Powers non sono storie di cui si possono analizzare i personaggi, ma testi che aiutano l'introspezione.
Il cavaliere che aveva un peso sul cuore è un libro "magico" che aiuta anche a cambiare punto di vista. Il libro afferma una cosa molto semplice: a tutti a questo mondo capitano cose orribili, si presentano difficoltà e imprevisti e tante altre cose difficili da superare, e quando non è possibile cambiarle, deprimersi o arrabbiarsi serve a ben poco, quello che invece serve è cambiare punto di vista.
Il nostro cavaliere infatti è stato mollato dalla moglie e in seguito anche dalla fidanzata, e il proprio figlio, su cui aveva riversato tante aspettative, non vuole seguire le orme di famiglia. Il cavaliere è infuriato, amareggiato e ferito, e il suo cuore si appesantisce, nel suo caso letteralmente. Per alleggerirlo, Doc, il famoso gufo dottore già incontrato nel libro "La principessa che credeva nelle favole. Come liberarsi del principe azzurro", gli prescrive la serenità e così l'uomo inizia un viaggio sulla strada della serenità che è tutt'altro che perfetta, ma appare invece piuttosto accidentata e piena di ostacoli. La prima cosa che impara è che ci sono situazioni che non è possibile cambiare, le cose a volte sono quel che sono e quindi tutto quello che resta da fare è cambiare prospettiva per valutare le cose in un altro modo. Perchè se è vero che non abbiamo il controllo sugli eventi, è altrettanto vero che lo abbiamo su ciò che pensiamo di essi.
In questo libro al cavaliere viene insegnato a pensare in modo "lineare", a mettere tutto nella giusta prospettiva. Gli viene insegnato che ci sono eventi che possiamo cambiare e che per farlo dobbiamo tirare fuori il coraggio e che ridere delle situazioni e di se stessi a volte può fare immensamente bene. Il libro insegna anche a non lasciarsi andare all'autocommiserazione, quanto meno non a lungo, perché può diventare un "luogo fisso in cui vivere".
Il libro mostra anche che le più grandi difficoltà, una volta superate erano in realtà lontane solo un passo e assai meno immense di quanto sembravano all'inizio. Bisogna accettare l'incertezza e fare il salto, per così dire. E se a volte il libro appare decisamente troppo buonista e eccessivamente, irrealisticamente positivo, niente toglie che le favole a volte devono esserlo.
Il cavaliere che aveva un peso sul cuore è un libro "magico" che aiuta anche a cambiare punto di vista. Il libro afferma una cosa molto semplice: a tutti a questo mondo capitano cose orribili, si presentano difficoltà e imprevisti e tante altre cose difficili da superare, e quando non è possibile cambiarle, deprimersi o arrabbiarsi serve a ben poco, quello che invece serve è cambiare punto di vista.
Il nostro cavaliere infatti è stato mollato dalla moglie e in seguito anche dalla fidanzata, e il proprio figlio, su cui aveva riversato tante aspettative, non vuole seguire le orme di famiglia. Il cavaliere è infuriato, amareggiato e ferito, e il suo cuore si appesantisce, nel suo caso letteralmente. Per alleggerirlo, Doc, il famoso gufo dottore già incontrato nel libro "La principessa che credeva nelle favole. Come liberarsi del principe azzurro", gli prescrive la serenità e così l'uomo inizia un viaggio sulla strada della serenità che è tutt'altro che perfetta, ma appare invece piuttosto accidentata e piena di ostacoli. La prima cosa che impara è che ci sono situazioni che non è possibile cambiare, le cose a volte sono quel che sono e quindi tutto quello che resta da fare è cambiare prospettiva per valutare le cose in un altro modo. Perchè se è vero che non abbiamo il controllo sugli eventi, è altrettanto vero che lo abbiamo su ciò che pensiamo di essi.
In questo libro al cavaliere viene insegnato a pensare in modo "lineare", a mettere tutto nella giusta prospettiva. Gli viene insegnato che ci sono eventi che possiamo cambiare e che per farlo dobbiamo tirare fuori il coraggio e che ridere delle situazioni e di se stessi a volte può fare immensamente bene. Il libro insegna anche a non lasciarsi andare all'autocommiserazione, quanto meno non a lungo, perché può diventare un "luogo fisso in cui vivere".
Il libro mostra anche che le più grandi difficoltà, una volta superate erano in realtà lontane solo un passo e assai meno immense di quanto sembravano all'inizio. Bisogna accettare l'incertezza e fare il salto, per così dire. E se a volte il libro appare decisamente troppo buonista e eccessivamente, irrealisticamente positivo, niente toglie che le favole a volte devono esserlo.
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