"Quando il diavolo ti accarezza vuole l'anima"
Quando uscì questo libro Twilight stava ancora spopolando nonostante fosse terminato e il mercato era pieno di libri che trattavano di storie d'amori "impossibili". Il libro mi attirò non so nemmeno io perché.
Il fatto che fosse di un autore italiano, sinceramente, era un deterrente: ho letto diversi libri di diversi autori italiani, e il più delle volte erano scritti male, pieni di errori di ortografia o semplicemente con uno stile di scrittura che rendeva il libro una mattonata da leggere, la trama il più delle volte era pessima o banale all'inverosimile, i personaggi ricordavano da morire quelli di qualche altro libro o sembravano degli stereotipi fatti e finiti, oppure, peggio ancora, adottavano comportamenti o modi di fare totalmente insensati. In pochissime occasioni, in effetti, ho finito per amare uno scrittore italiano, perciò dopo un po' ho semplicemente iniziato ad evitarli.
Tuttavia da quando è uscito "Quando il diavolo ti accarezza" mi è rimasto in mente, incuriosendomi sempre di più, sia per via del titolo che della trama, fino a che alla fine non mi sono arresa e mi sono ritrovata a leggerlo.
Titolo: Quando il diavolo ti accarezza
Autore: Luca Tarenzi
Editore: Salani
Data di Pubblicazione: Febbraio 2011
Pagine: 358
Prezzo: €18.00
Trama: In una Milano buia e sferzata dalla pioggia, Lena sta inseguendo la sua amica Sofia, misteriosamente caduta in uno stato di trance. Davanti alla mole imponente della stazione Centrale, tra i marmi fievolmente illuminati dalla luce dei lampioni, la giovane assiste a un incredibile duello: un'immensa creatura di fuoco sta per annientare un ragazzo nudo e coperto di sangue. D'istinto Lena interviene e permette al giovane di approfittare di un momento di distrazione dell'avversario per rovesciare le sorti della battaglia e decapitarlo con la sua stessa spada. Solo che l'assalitore era un angelo e il giovane, Arioch, un demone appena evocato per uccidere Sofia. Lena non sapendo che fare incatena a letto il demone, bloccandolo con un sigillo, per chiedergli spiegazioni. La ragazza è determinata, coraggiosa, testarda e per salvare la sua migliore amica è disposta a tutto, anche a mettersi contro un demone. Arioch è antico come il mondo, violento, sanguinario e ha una missione cui è vincolato. E, purtroppo per Lena, ha anche due occhi penetranti e stregati...
Voto:
La mia opinione: Non va. Non ci siamo proprio. Ennesima delusione.
Essenzialmente il libro non prende per due ragioni: la prima è lo stile di scrittura e questa, lo ammetto, è una ragione di gusto personale. Mi piacciono i libri in cui il narratore è esterno, ad esempio adoro la Clare, ma quello che non sopporto è quando la storia si frammenta perché si seguono un'infinità di personaggi e questo non dopo un po' che le vicende ti hanno preso e quindi puoi anche sopportarlo, ma a partire da subito, dal secondo capitolo. Il libro inizia con Arioch che viene evocato, poi prosegue con Khaled, poi dopo che i due si alternano per qualche capitolo spuntano Lena, Cesare e piano piano altri personaggi e l'azione si sposta e si frammenta sempre di più, cosa che rende la lettura di una pesantezza unica. Alla fine mi sono messa contarli, i personaggi che hanno capitoli loro, ma poi ho smesso e ho iniziato a saltarli. Quando mi ero fermata ero arrivata a sette, incluso il protagonista ovviamente. Si, lo so, non è bello ma metà libro ho iniziato a saltare i punti che coinvolgevano gli altri personaggi per semplice istinto di sopravvivenza e mi sono limitata a seguire Arioch e Lena. Così facendo il libro è diventato molto più scorrevole.
La seconda pecca riguarda la trama ed è abbastanza pesante per chi come me ama le storie d'amore: la storia dei protagonisti si poggia sul niente. Entrambi iniziano a provare qualcosa l'uno per l'altra senza una vera ragione. Praticamente dopo tre giorni che lui è incatenato al letto e i due hanno chiacchierato al massimo una ventina di minuti i due sono innamorati. Praticamente dal nulla e senza un perchè. Cioè non ha senso. Ma proprio zero. Non è nemmeno un colpo di fulmine, è solamente insensato. Il che tra parentesi vuol dire che buona parte della storia si basa sul niente.
A onor del vero viene fuori che lui stava diventando umano perché lei gli aveva dato una tazza di latte caldo... sì, sembra una cavolata detta così, ma aveva un suo senso. Questo però non basta a spiegare i sentimenti di lui, assolutamente; e ancor meno arriva a dare senso a quello che prova lei! Lui sarà pure bello ma è un demone, lei gli ha visto uccidere un angelo e vuole uccidere la sua migliore amica. Insomma, non ha proprio senso che si innamori di lui. Almeno avesse aspettato che lui le salvasse la vita, ma no, succede prima! Mentre leggevo continuavo a chiedermi "Perché?", poi ho smesso, volevo solo finire il libro, la disperazione fa questo effetto...
C'è, inoltre, tutta una serie di altri piccoli comportamenti della protagonista che non ho apprezzato: Lena che prende la macchina e va disarmata, sola e senza chiamare rinforzi a tentare di fermare Arioch dall'uccidere la sua amica, della serie "ma si, facciamoci ammazzare!". Poi, bellissimo, lei che non reagisce quando viene minacciata da due raphim (si chiamavano così?), ma tira un calcio nella parti basse ad Azazel appena si sente premere un coltello sulla schiena e te ti chiedi: perché cavolo non lo hai fatto prima? Lei che appena conosciuto Azazel inizia a elencargli i telefilm in cui è apparso il suo personaggio... io fossi stata in lui mi sarei chiesto se quella tipa c'era o ci faceva.
Sinceramente anche il fatto che praticamente abbia baciato Arioch per la prima volta e ci sia andata a letto non nello stesso giorno, ma addirittura nella stessa ora e nemmeno in una camera da letto, ma in cucina, cioè nella cucina di un altro, non l'ho apprezzato per niente. Penso che nemmeno il proprietario della casa lo abbia apprezzato particolarmente, ma non si può mai dire.
Avrei apprezzato molto di più che le pagine usate a seguire Kahel o Cesare o un qualunque altro personaggio fossero invece state impiegate per rendere almeno un po' più sensato il rapporto tra i due protagonisti. O anche a quello tra la protagonista e la sua migliore amica, che appare solo per fare la palla al piede tanto che ti chiedi come abbia fatto Lena a scegliere come migliore amica una che tutte le volte che appare sembra solo un fastidio.
Non mancano gli aspetti positivi nel libro: ho apprezzato praticamente tutto quello riguardante gli angeli, descrizioni, idee e quant'altro. Ho apprezzato molto anche il carattere della protagonista, le idee riguardanti il mercato vecchio, la miriade di creature che ci si riuniva e Azazel, che come personaggio è davvero interessante, nonché molto divertente.
Essenzialmente il libro non prende per due ragioni: la prima è lo stile di scrittura e questa, lo ammetto, è una ragione di gusto personale. Mi piacciono i libri in cui il narratore è esterno, ad esempio adoro la Clare, ma quello che non sopporto è quando la storia si frammenta perché si seguono un'infinità di personaggi e questo non dopo un po' che le vicende ti hanno preso e quindi puoi anche sopportarlo, ma a partire da subito, dal secondo capitolo. Il libro inizia con Arioch che viene evocato, poi prosegue con Khaled, poi dopo che i due si alternano per qualche capitolo spuntano Lena, Cesare e piano piano altri personaggi e l'azione si sposta e si frammenta sempre di più, cosa che rende la lettura di una pesantezza unica. Alla fine mi sono messa contarli, i personaggi che hanno capitoli loro, ma poi ho smesso e ho iniziato a saltarli. Quando mi ero fermata ero arrivata a sette, incluso il protagonista ovviamente. Si, lo so, non è bello ma metà libro ho iniziato a saltare i punti che coinvolgevano gli altri personaggi per semplice istinto di sopravvivenza e mi sono limitata a seguire Arioch e Lena. Così facendo il libro è diventato molto più scorrevole.
La seconda pecca riguarda la trama ed è abbastanza pesante per chi come me ama le storie d'amore: la storia dei protagonisti si poggia sul niente. Entrambi iniziano a provare qualcosa l'uno per l'altra senza una vera ragione. Praticamente dopo tre giorni che lui è incatenato al letto e i due hanno chiacchierato al massimo una ventina di minuti i due sono innamorati. Praticamente dal nulla e senza un perchè. Cioè non ha senso. Ma proprio zero. Non è nemmeno un colpo di fulmine, è solamente insensato. Il che tra parentesi vuol dire che buona parte della storia si basa sul niente.
A onor del vero viene fuori che lui stava diventando umano perché lei gli aveva dato una tazza di latte caldo... sì, sembra una cavolata detta così, ma aveva un suo senso. Questo però non basta a spiegare i sentimenti di lui, assolutamente; e ancor meno arriva a dare senso a quello che prova lei! Lui sarà pure bello ma è un demone, lei gli ha visto uccidere un angelo e vuole uccidere la sua migliore amica. Insomma, non ha proprio senso che si innamori di lui. Almeno avesse aspettato che lui le salvasse la vita, ma no, succede prima! Mentre leggevo continuavo a chiedermi "Perché?", poi ho smesso, volevo solo finire il libro, la disperazione fa questo effetto...
C'è, inoltre, tutta una serie di altri piccoli comportamenti della protagonista che non ho apprezzato: Lena che prende la macchina e va disarmata, sola e senza chiamare rinforzi a tentare di fermare Arioch dall'uccidere la sua amica, della serie "ma si, facciamoci ammazzare!". Poi, bellissimo, lei che non reagisce quando viene minacciata da due raphim (si chiamavano così?), ma tira un calcio nella parti basse ad Azazel appena si sente premere un coltello sulla schiena e te ti chiedi: perché cavolo non lo hai fatto prima? Lei che appena conosciuto Azazel inizia a elencargli i telefilm in cui è apparso il suo personaggio... io fossi stata in lui mi sarei chiesto se quella tipa c'era o ci faceva.
Sinceramente anche il fatto che praticamente abbia baciato Arioch per la prima volta e ci sia andata a letto non nello stesso giorno, ma addirittura nella stessa ora e nemmeno in una camera da letto, ma in cucina, cioè nella cucina di un altro, non l'ho apprezzato per niente. Penso che nemmeno il proprietario della casa lo abbia apprezzato particolarmente, ma non si può mai dire.
Avrei apprezzato molto di più che le pagine usate a seguire Kahel o Cesare o un qualunque altro personaggio fossero invece state impiegate per rendere almeno un po' più sensato il rapporto tra i due protagonisti. O anche a quello tra la protagonista e la sua migliore amica, che appare solo per fare la palla al piede tanto che ti chiedi come abbia fatto Lena a scegliere come migliore amica una che tutte le volte che appare sembra solo un fastidio.
Non mancano gli aspetti positivi nel libro: ho apprezzato praticamente tutto quello riguardante gli angeli, descrizioni, idee e quant'altro. Ho apprezzato molto anche il carattere della protagonista, le idee riguardanti il mercato vecchio, la miriade di creature che ci si riuniva e Azazel, che come personaggio è davvero interessante, nonché molto divertente.
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