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domenica 19 novembre 2017

Kenka Banchou Otome: Koi no Battle Royal


Buonasera lettori!!!
Questa settimana è stata da crocione.... Così ho rimandato, e rimandato, e rimandato la pubblicazione del post, per finire di scrivere e cercare le immagini (quella qui sopra è stata ritoccata e cambiata più volte). Comunque alla fine eccoci qui a parlare di manga, con Kenka Banchou Otome: Koi no Battle Royal di Chie Shimada, l'autrice di Jigoku no Enra, conclusosi con il quarto volume.


Kenka Banchou Otome: Koi no Battle Royal
di Shimada Chie, Spike Chunsoft/Red Entertainment
Volumi: 2 (concluso)
inedito in Italia
Anno di inizio pubblicazione: 2015
Genere: shoujo, scolastico, reverse harem

Da quando a memoria Hinako Nakayama non ha mai avuto parenti e per questo ha sempre vissuto sotto le cure dello stato. La ragazza non conosce nemmeno l'aspetto dei suoi genitori, ma ha un piccolo obiettivo: farsi degli amici.
Un giorno appare davanti ai suoi occhi un ragazzo di nome Hikaru, identico a lei. Hikaru, dopo essere stato urtato e a suo dire ferito da Hinako, le "chiede" di frequentare la scuola al posto suo così che almeno apparentemente lui non perda la cerimonia d'ingresso. Basita dalla proposta la protagonista, obbligata ad accettare, scopre a sue spese che si tratta di una scuola maschile, nonché l'unica scuola della prefettura che riunisce giovani delinquenti che si sfidano a suon di pugni per avere il controllo della scuola.
In seguito il ragazzo le rivelerà di essere suo fratello gemello e di far parte di una famiglia mafiosa che da sempre ha primeggiato in quella scuola. Odiando lui la violenza ha pensato di mandare lei al suo posto.

Voto:


Vorrei definire questo manga, per ora, "Shoujata" perchè è uno shoujo di quelli che non hanno nessun senso. Mi spiego: la protagonista incontra un ragazzo identico a lei, alla fine del primo capitolo lui le dice che sono fratelli. Non è chiaro se lo dice perchè l'ha obbligata a scambiarsi o se realmente è suo fratello. Io però,  fossi la protagonista, un paio di domandine inizierei a pormele. Mi spiego: incontri un tipo identico a te, che praticamente ti costringe ad aiutarlo, che ne diresti di parlare un attimo di come stanno le cose? E' davvero tuo fratello gemello? E se si, come mai sei finita in un orfanotrofio e lui no?
Qui invece, classico shoujo senza pretese, tutta questa logica viene baypassata alla grande.
Altra cosa che non torna: lui l'ha seguita per un po' e ha scoperto che lei sapeva combattere e quindi è andato a chiederle aiuto, o meglio a "obbligarla" ad aiutarlo e lei non se la prende. Parliamone un attimo. Se voi aveste un fratello di cui ignorate l'esistenza, ma lui conosce la vostra e sa che non siete esattamente in una bella situazione e venisse da voi unicamente perchè vuole qualcosa, voi direte "Okay, nessun problema" o lo mandereste a quel paese? Io personalmente gli direi di andarselo a prendere... dove non batte il sole. Anche questo ovviamente viene baypassato.
Concludiamo dicendo che questo "fantastico" fratello di... ti manda in una scuola in cui praticamente sei costretta a fare a botte ogni giorno, rischiando pure di prenderle e rimanere ferita. In pratica è un essere umano di merda.
Questo shoujo è un insieme di insensatezze e personaggi particolari, che forse si potrebbero apprezzare, ma anche no. A questo si aggiunge una comicità scontata e una protagonista che è molto passiva. che non ha neanche il coraggio di chiedere le cose e a volte manco si pone le domande. Ti arrendi, veramente. Non c'è neanche una vera trama.
Mi sono sinceramente chiesta cosa si fosse fumata l'autrice quando gli è venuta in mente questa storia, ma poi ho scoperto che è un manga tratto da un videogioco. E quale tipo di videogioco ha un reverse harem? Ma un otome! Ovvio! Solo che di solito la trama di un otome non è così carente, i personaggi hanno un attimino più senso. Io fossi nella disegnatrice avrei provato ad ovviare a chiare carenze di trama  e avrei dato una direzione al tutto scegliendo il personaggio del quale la protagonista dovrebbe innamorarsi. Purtroppo i manga tratti dagli otome vengono spesso lasciati così, nel niente.
Tra l'altro a me questa trama da ai nervi in maniera incredibile (si notava?), ma oltre che il manga, è stato anche tratto un anime dal videogioco, quindi sicuramente ha avuto successo, cosa che mi lascia solo più basita.


lunedì 26 ottobre 2015

Jigoku no Enra di Chie Shimada


Mi sentite spesso menzionare il nome Raffmanga, ma è solo perché il 90% dei manga li leggevo lì (Raff manga torna da me, ti prego! T__T), tra i tanti manga che ho iniziato a leggere e apprezzare lì c'è anche il nuovo lavoro di Chie Shimada: Jigoku no Enra.

Chie Shimada è una mangaka attiva dal 2010, ma non molto conosciuta. I suoi manga sono semplici, ma carini, anche se non hanno niente di originale. Jigoku no Enra è il suo ultimo lavoro, è uno shojo dalle titnte sovrannaturali ed è stato pubblicato sul magazine Sylp a partire da quest'anno, è per ora composto da un solo volumetto ed è ovviamente in corso. 

La storia segue le vicende di Takamura  Komachi, una sedicenne fissata con la giustizia, cosa che non sorprende visto che il padre è avvocato e la madre pubblico ministero. La ragazza trascorre la sua vita in modo pacifico, facendo parte del comitato disciplinare passa il tempo a "giudicare" i propri compagni di scuola, fino a che un giorno non fa un incontro alquanto singolare: Enra, uno dei figli di Re Yama, il re dell'inferno. Il "ragazzo" è in possesso di una lista di persone che commetteranno peccati mortali datagli dal padre, come punizione per ciò che faranno in futuro queste persone verranno gettate nelle profondità dell’inferno. Chi dei figli di Re Yama ne manderà di più all'inferno succederà al trono.
Così Enra trascina negli inferi la ragazza, accusandola di essere una futura criminale. Komachi però non ci sta e protesta, dichiarando a chiare lettere la sua innocenza e facendo notare che lei non ha ancora fatto niente di male nè mai lo farà. Si ritroverà così coinvolta nella lotta per la successione al trono degli inferi, ma nonostante tutto è determinata a lottare per dimostrare ad Enra che la sua lista è sbagliata. Komachi riuscirà nel suo intento, tornando così alla vita di normale studentessa? E cosa farà Enra?

Il manga è davvero, davvero, davvero, davvero carino.  Purtroppo ne sono usciti solo due capitoli, ma la storia è davvero interessante e prende molto, senza contare che la trovo davvero originale come idea di base per uno shoujo. La fine poi non è scontata, non riesco quasi ad immaginarla: cosa accadrà se Komachi proverà la sua innocenza? Ci riuscirà davvero? E come si svilupperà la storia tra lei ed Enra?
L'intreccio è ottimo, le tavole sono molto curate e i disegni molto belli, praticamente per me questo manga a tutti i numeri per essere un successo, anche se il mio è un giudizio molto di parte.
 In inglese il manga non è reperibile, ma lo è in spagnolo e sorprendentemente in italiano (Raffmanga aveva tradotto tipo i primi 10 capitoli, ora ce ne sono solo 2 purtroppo) grazie al team Amethyst eyes forum, che ha fatto un ottimo lavoro sia con la traduzione che con l'editing.

Il manga, vista la storia, rientra benissimo nello stile di questa settimana, "La settimana di Halloween" e anche quella del comics (spero di riuscire a postare giovedì, ma non prometto niente).
Baci a tutti voi lettori e buon inizio settimana =C


giovedì 9 ottobre 2014

Junketsu Diablos di Chie Shimada


Possibile che tutte le volte che giro cercando una cosa finisca inevitabilmente per trovare altre cose che mi piacciono? Oggi, tanto per cambiare, vi parlerò di una one-shot che ho trovato in giro(perché? Perchè non poteva essere una serie? Sarebbe stata così carina!!!!!!).

Junketsu Diablos della quasi sconosciuta Chie Shimada è una one-shot uscita nel 2011 sulla rivista Hana to Yume.
La storia è più o meno questa: Kiyora è una studentessa della noiosissima (a detta sua) scuola femminile St. Jhoanna. Costantemente lasciata sola dal padre, un avventuriero che però dai suoi viaggi invia sempre dei regali alla figlia, la ragazza decide un giorno, apparentemente per fare qualcosa di interessante e smuovere un po' le cose, di evocare un demone. Grazie alla procedura spiegata in uno dei libri che il padre le ha inviato, la ragazza offrendo la propria vita riesce ad evocare Mephy e a stringere un patto con lui. I due iniziano poi ad investigare sulla sparizione di alcuni gatti nell'istituto, con la speranza di smascherare padre Shion, un prete fin troppo virtuoso che la ragazza poco sopporta. L'indagine non darà, ovviamente, l'esito sperato.

Al di là della brevità della storia, l'autrice aveva presentato dei personaggi interessanti e un intreccio che poteva sviluppare in un milione di modi, quindi ripeto: perchè ha dovuto essere una one-shot?????????  T_T

Della traduzione inglese si è occupato il gruppo Crimson Flower, per chi vuole darci un'occhiata e piangere con me  u.u