Buonasera lettori,
vorrei parlarvi un pochino di telefilm (in realtà vorrei parlarvi del nuovo capitolo di Blood Bank, ma dato che l'ho già recensito mi trattengo con non poca fatica). Tra le tanto sospirate nuove uscite di inizio anno ad aver attirato il mio interesse è stato proprio The Good Fight.
Piccola premessa: non sono una grande amante dei telefilm giudiziari o troppo coinvolti nella politica. Tra i telefilm che si svolgono tra le aule di tribunale mi ha appassionato solo The Good Wife, che trovavo molto interessante, sopratutto per via delle vicende personali di Alicia Florrick. Devo dire però che non sono riuscita ad amare la fine di quel telefilm, che mi ha lasciata molto delusa, le ultime stagioni poi erano proprio noiose, le ho guardate quasi per inerzia.
"The Good Fight", lo spin-off di The Good Wife ha come protagonista Diane Lockhart, ex capo di Alicia ed ex socia. All'inizio della serie la donna annuncia ai soci di volersene andare in pensione e che dopo la chiusura del suo ultimo caso lascerà l'ufficio. Così la donna accoglie a braccia aperte nel suo studio Maia Rindell, nuovo avvocato nonché figlia dei amici di Diane, che la fa lavorare al suo caso. Tra lo studio che la donna si trova ad affrontare c'è anche una vecchia conoscenza: Lucca Quinn, amica di Alicia che in passato lavorava per Diane.
La situazione precipita quando viene fuori che i genitori di Maia, due finanzieri, hanno imbrogliato i loro clienti rubando loro i soldi. Tra le loro vittime anche Diane, che si trova ora nella situazione di non poter più andare in pensione e che è costretta anche a cambiare studio...
Il telefilm, come si intuisce, si basa principalmente sulla figura di Diane Lockhart, interpretata dalla bravissima Christine Baranski. Diane era un personaggio controverso nella serie The Good Wife: femminista, politicamente impegnata, determinata e intelligente, Diana era a capo dello studio legale in cui viene assunta Alica. Amica leale, il più delle volte, Diane è difficile da inquadrare per quanto riguarda la morale in quanto il suo primo interesse è sempre il bene dei suoi clienti (e il guadagno), anche quando questo sembra andare contro qualunque scrupolo morale esistente.
In The Good Wife la figura di Diane è molto marginale, il personaggio è poco approfondito e questo visto quanto era interessante è un peccato. Questa serie promette di darle molto più spazio, affiancandola a personaggi sia vecchi che nuovi.
Devo dire che la scelta di riprendere Lucca Quinn non l'ho condivisa in modo particolare, come personaggio era abbastanza marginale e era apparsa solo nelle ultime serie. Ho apprezzato invece David Lee, da sempre l'avvocato che preferivo nella serie in quanto come cattivo era molto comico.
In definitiva questo telefilm parte da una buona idea, ha buone premesse e una protagonista interessante al punto giusto. Vediamo quanto riuscirà a reggere così, però, perchè i possibili sviluppi non mi vengono proprio in mente.... nel bene e nel male
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