venerdì 28 febbraio 2014

Ti aspettavo by J. Lynn


Avvertenze per chi ha già letto e amato questo libro: forse non dovreste leggere quello che ne penso, potreste non riprendervi.

Titolo italiano: Ti aspettavo
Titolo originale: Wait for you
Autore: J. Lynn
Editore: Nord
Costo: €16.40
Trama: L'università è la sua via di fuga. Per cinque lunghi anni, dopo quella maledetta festa di Halloween, l'esistenza di Avery Morgansten è stata un incubo, ma adesso lei può finalmente ricominciare da capo. Tutto ciò che deve fare è arrivare puntuale alle lezioni, mantenere un profilo basso e - magari riuscire a stringere qualche nuova amicizia. Quello che deve assolutamente evitare, invece, è attirare l'attenzione dell'unico ragazzo che potrebbe mandare in frantumi il suo futuro... Cameron Hamilton è il sogno proibito di tutte le studentesse del campus: fisico atletico e ammalianti occhi azzurri, è il classico ribelle, dal quale una brava ragazza come Avery dovrebbe tenersi alla larga. Eppure Cam pare proprio spuntare ovunque, col suo atteggiamento disincantato, le simpatiche punzecchiature e quel sorriso irresistibile. E Avery non può ignorare il fatto che, ogni volta che sono insieme, il resto del mondo sembra scomparire, e lei sente risvegliarsi una parte di sé che pensava di aver perduto per sempre. Ma, quando inizia a ricevere delle e-mail minacciose e delle strane telefonate notturne, Avery si rende conto che il passato non vuole lasciarla andare. Prima o poi la verità verrà galla e, per superare anche quella prova, lei avrà bisogno d'aiuto. Ma la relazione con Cam sarà la colonna che la sorreggerà o lo "sbaglio" che la trascinerà a fondo?

Giudizio: 


La mia opinione: Ho aspettato... ma sinceramente avrei fatto meglio a spendere il tempo in altro modo! Ecco quello che mi è venuto in mente quando ho finito il libro. Ho aspettato che iniziasse a piacermi... ho aspettato per la precisione  24 giorni che iniziasse a piacermi. Risultato finale? Non mi è piaciuto.
Allora, il libro inizia ed è raccontato dal punto di vista della protagonista, ovviamente inizialmente ho trovato che quel modo di scrivere, anche per quello che lasciava intuire, fosse abbastanza pesante. La pesantezza è durata fino all'entrata in scena degli amici di Arvey (la protagonista): Brittany e Jacob, lui decerebrato e arrapato, lei...a onor del vero qualcosa di positivo questa ragazza lo ha, ma è comunque abbastanza decerebrata anche lei.
Ma perchè iniziare dai personaggi secondari a parlare di decerebrati? Iniziano dalla protagonista! Beh, detto semplicemente a mio avviso è un idiota. Perdon, un'idiota semi traumatizzata. Rimane idiota comunque. Dunque questa ragazza brillante e intelligente (e che è intelligente ci viene ripetuto un paio di volte altrimenti potremmo dimenticarcelo visto il suo modo di comportarsi e la sua "lettura" del mondo) ha fatto chilometri e chilometri per allontanarsi per sempre dalla sua famiglia e dalla sua vita precedente. Non voleva più nessun contatto con loro, voleva dimenticare. E' per questo che ha lasciato (non c'è un NON che manca!) il numero ai suoi genitori e a suo cugino, perchè non voleva nessun contatto con loro. Ma va bene, infondo sono i suoi genitori, io e probabilmente un'altra serie di persone normali avremmo già smesso di considerarli tali da tanto tempo, avremmo anche iniziato a chiamarli per nome perchè si sono comportati e continuano a comportarsi davvero da schifo con lei, ma okay. 
Questa ragazza sveglissima e traumatizzata a quanto pare ha abitudini strane, ad esempio spalancare la porta del proprio appartamento quando sente che c'è una festa in quello di fronte e senza sapere bene lei stessa il perchè, e questo mi ha dato fastidio. Cioè poteva scrivere che lei si dava la scusa che voleva chiedergli di fare silenzio, che una parte di lei voleva essere normale, poteva farle solo aprire un pò la porta per sbirciare la situazione e fare in modo che lui la vedesse. Ma spalancarla! E per di più con lei in pigiama! Ma fammi il favore! Come minimo uno avrebbe sentito il bisogno di cambiarsi un minimo, anche solo per avere in questo modo una qualche forma di corazza, soprattutto visto che la vuole far passare per una traumatizzata. Ma una che ti spalanca la porta di casa quando sente che in corridoio c'è gente, e per di più in pigiama, non è traumatizzata, è soltanto idiota. E se pensate che sia l'unica "caduta di stile, temo vi sbagliate. La suddetta ragazza se ne va anche a zonzo in calzini, incluso in casa d'altri dove chiunque avrebbe almeno detto: guarda, hai gente, mi vado un attimo a infilare le scarpe.
Ma se possiamo bypassare tutto questo, non possiamo non notare comportamenti che decisamente non stanno né in cielo né in terra per una vittima di violenza sessuale, soprattutto una violenza così... strana. Comunque, tornando al punto, tanto per fare un esempio, lei si ubriaca tranquillamente in presenza di 5 ragazzi. Ma sul serio? Cioè, sei stata violentata e ti metti in una condizione di vulnerabilità volontariamente e in presenza di 5 ragazzi, tre dei quali non li conosci e non li hai nemmeno mai visiti? Poi scusatemi, ma la storia con Cam a me ha dato ai nervi. Prima di tutto perchè è un'altalena senza senso e poi vorrei aggiungere, sempre per quel che riguarda il carattere della protagonista, che il più delle volte a lei non da quasi fastidio che lui le giri intorno e mi riferisco a quando ancora si conoscono pochissimo. Poi si mettono insieme, lei inizia a fidarsi, ma ovviamente a me veniva da chiedersi: ma almeno inizialmente, quando lui la tocca, non dovrebbe irrigidirsi? Poi che faccia come vuole, eh! 
Ovviamente la domanda poi, andando avanti nella lettura, è diventata: ma non dovrebbe non saltargli addosso visto quello che le è successo? Non che io mi intenda di quale sia il vero comportamento di chi ha subito violenze, ma per come uno se lo immagina di sicuro non è quello!
Insomma, per farla breve la protagonista, oltre ad essere idiota e a comportarsi in modo insensato, è anche poco credibile per la storia che ha alle spalle.
E poi parliamo di Cam. O, mio Dio quanto era uno stereotipo questo personaggio! Ma Stereotipo con la "S" maiuscola. L'unica cosa vagamente fuori riga era l'arroganza, che veniva usata come mezzo di scherzo. Per il resto abbiamo il signor Stereotipo, a cui stringiamo la mano e ci abbandoniamo all'inevitabile.
E ora parliamo di una delle cose più stupide, ridicole, impossibili addirittura, su cui ruota una buona parte della storia: il contratto. L'orrido, orribilmente ridicolo contratto. Che le ha impedito di parlare con chiunque e l'ha spinta a provare a togliersi la vita a sedici anni. Esiste un idea più beota e meno credibile di quel contratto? Forse in un mondo parallelo...
A quanto pare, per ragioni misteriose, un contratto firmato sotto quella che può solo essere definita coercizione, da una quattordicenne, è un documento vincolante... L'autrice era fatta di roba buona quando ha avuto questa brillante idea.
Poi seriamente, lei ha la capacità di iniziativa di un'ameba riguardo a qualunque cosa, ma a quello in particolare. A me sarebbe sembrata una scusa, se non fosse che lei è idiota. Sul serio gente, mettiamo per un attimo, uno solo, che il documento sia vincolante: lei aveva quattordici anni e i suoi genitori hanno fatto pressione perché lei lo firmasse. Ora, non vuoi più rispettarlo? Bene, scegli il primo neo laureato in legge che passa e chiedigli una mano per far invalidare il documento. Ti assicuro, visto che è stato firmato sotto la coercizione dei genitori e in un momento in cui lei non era pienamente in sé perché traumatizzata, e quindi incapace di prendere decisioni autonome e sensate, e che aveva quattordici anni, che un neo laureto ti basta per invalidarlo. Qualunque giudice a cui si potrebbe far appello concorderebbe e lo invaliderebbe visto la situazione.
Mettiamo ora che lei, ormai ventenne, senza tutti questi ragionamenti sensati, degni anche di un ragazzino di dieci anni, visto che dice che ciò che la ferma è il contratto, se ne freghi e vada alla polizia e racconti loro tutta la verità. Ovviamente qualcuno le dirà "sarà difficile che lei ottenga qualcosa, ormai non ci sono prove". Ora, lei probabilmente non se ne renderebbe conto, ma una prova a onor del vero ci sarebbe. Nero su bianco e forse pure in triplice copia. E può darsi addirittura che sopra abbia il bellissimo autografo dei genitori di lui. Di che sto parlando secondo voi? Ma si! Del contratto che ha firmato!
Ora, ponendo che il QI dei genitori di mister stupratore seriale sia superiore ai 90, penso si rendano conto anche loro che fare causa a lei e ai genitori di lei per questo voglia di fatto dire "Si, sapevamo che nostro figlio era uno stupratore e lo abbiamo coperto", che tradotto vuol dire che possono essere accusati in complicità in un crimine. Quindi io sinceramente, se lei facesse così e io fossi il legale di questi due grandissimi geni, mi limiterei a far notare a queste due menti eccelse che forse è meglio negare l'esistenza di suddetto documento e pregare che la ragazza non ne parli, perchè se suddetto documento salta fuori e vengono rintracciati i bonifici c'è una buona probabilità che la prossima camminata all'aria aperta che faranno non sarà al club, ma durante la mezz'ora d'aria in prigione.
Quali altri momenti mi hanno colpito particolarmente? Il confronto di lei con i genitori, è talmente blando da risultare noioso. Certo, meglio di quello con l'altra vittima di stupro. Tra l'altro questo famigerato contratto dovrebbe essere segreto, ma ormai lo sa mezzo mondo.
E poi la fine. Volete sapere che c'è di bello nella fine? Che è la fine. Per il resto è un capitolo normalissimo, che non sa minimamente di conclusione e mantiene la sua banalità, come gli altri.

Ora: a tutti coloro che hanno amato Easy e che hanno comprato questo libro perchè gli era stato detto che era simile a Easy, voglio dirvi questo: capisco il vostro sconforto. Fatevi forza. A coloro che lo hanno amato ma hanno comunque letto questa recensione fino in fondo posso solo dire che non riesco a neanche a capire come questo sia possibile, ma ci sono stati tanti momenti, mentre arrancavo disperata nella lettura, che avrei voluto avere io il vostro punto di vista. A chi come me condivide tutto questo: benvenuto nel club, siamo pochi ma buoni ;)


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