Oggi parliamo del primo libro della serie di "Le streghe di East End", da cui è stranamente stato tratto anche un telefilm.
Titolo: Le streghe di East End
Titolo inglese: Witches of East End
Autore: Melissa De la Cruz
Editore: Leggereditore
Data di Pubblicazione: Luglio 2011
Prezzo:€ 10.00
Trama: È settembre e le Beauchamp si sono da poco trasferite a Hampton. Sulla cittadina sembra regnare la calma, ma presto una guerra fra forze antagoniste sconvolgerà per sempre equilibri millenari. Freya, Ingrid e la madre Joanna, hanno trovato un impiego normale e fanno di tutto per non usare i loro antichissimi poteri: se rompessero il patto potrebbero scatenare l’ira del consiglio degli stregoni. Ingrid lavora in biblioteca, mentre Freya fa la cameriera in un pub, ma limitarsi è difficile e a poco a poco le donne sentono rinascere in loro l’impulso della magia. Al principio la usano per risollevare la sorte di amici o clienti, ma presto la situazione sfugge al loro controllo. Una ragazza scompare nel nulla, e una serie di eventi insoliti sconvolge la cittadina. Tutti gli indizi portano alle Beauchamp e i superiori che le tengono d’occhio non tarderanno a manifestarsi per ristabilire l’ordine. Ma qualcosa di molto più oscuro si nasconde nelle strade di Hampton, fino ad avvicinarsi inesorabilmente alle tre donne. Fra misteri, forze oscure da placare, sensualità e vero amore, dovranno cercare di ristabilire gli equilibri fra il bene e il male, turbate da un demone che è riuscito a insinuarsi nella loro famiglia. Riusciranno a ritrovare la loro natura e a coronare il sogno di normalità che mai sono riuscite a veder realizzato?
La mia opinione: Lo stile di scrittura di questa autrice è PESANTE. I primi tre capitoli praticamente sono solo descrittivi, ogni capitolo descrive una delle tre streghe, solo che presentarle in quel modo è un pò... come dire... una mattonata! C'erano molti modi in cui poteva introdurre i personaggi, a mio avviso la De la Cruz ha scelto il peggiore. Arrivata a pagina 40 inizi a intravedere qualche dialogo e ringrazi il cielo, ma lo stile di scrittura rimane davvero pesante e sinceramente, visto l'utilizzo di tre protagoniste, con tre storie diverse che si intrecciano, avere una scrittura di questo tipo è un grande deterrente.
Il libro non brilla nemmeno come trama, fai fatica a farti prendere dalla storia (o meglio dalle storie) e ancor di più dai personaggi. Freya risulta essere una, perdonate il termine, grandissima zoccola. Ingrid è talmente poco interessante da far sbadigliare. Se poi spostiamo l'attenzione su Joanna, ci viene solo da scuotere la testa e tapparci gli occhi. Insomma: lo stile di scrittura non prende, la trama risulta appena appena interessante e i personaggi sono o insignificanti o insopportabili.
La conclusione di questo primo libro? Si apre lo spazio al secondo, ma ho semplicemente sbadigliato per come lo apre.
A suo merito (sebbene io non abbia apprezzato) va l'originalità: le streghe sono in realtà dee, in questo caso dee nordiche, ma sempre dee tagliate fuori dal proprio mondo. Forzato? Decisamente! Ma quanto meno originale.
TELEFILM
La trama del telefilm tratto da questo libro sembra essere, ringraziando il cielo, un pò diversa. Prima di tutto abbiamo una strega in più rispetto al libro: la zia delle ragazze, di nome Wendy, che si trasforma in un gatto e ritorna più e più volte della morte avendo 7 o 9 vite, oppure essendo semplicemente immortale, non so bene. La donna che appare improvvisamente nella cittadina di East End per aiutare sua sorella in pericolo sembra essere il classico personaggio comico creato per alleggerire le situazione: scapestrato, dolce, irriverente, simpatico e proto a tutti per aiutare la propria famiglia. Freya nella serie bacia il fratello del suo fidanzato, ma poi sebbene si avvicini a lui non ci va a letto insieme e questo è già un miglioramento. Ingrid sembra essere un personaggio davvero interessante e dolce. Non sono ancora sicura di come inquadrare Joanna, ma per ora sembra davvero in gamba.
La serie inizia con le due ragazze, Ingrid e Freya, che non sanno di essere streghe, Joanna minacciata da un muta-forma malvagio e Wendy che va dalla sorella ad avvertirla dopo aver letto del grave pericolo che corre nelle carte. Qui Joanna è categorica: ha visto morire le sue figlie troppe volte nel corso dei secoli, per poi metterle di nuovo al mondo, questa volta non vuole in alcun modo che le due scoprano che sono streghe. Ovviamente la verità finisce per venir fuori, come sempre, ma l'indole protettiva di Joeanna è decisamente un punto a suo favore.
Qui le streghe sono streghe, non dee, almeno per ora. Sembra che i vampiri non esistano, ma esistono i fantasmi. I nemici sono principalmente altre streghe o esseri simili.
La pecca principale di questo telefilm è la recitazione: Julia Ormond (Joanna) e Mädchen Amick (Wendy) sembrano il più delle volte sapere quello che fanno e la loro performance, per quanto imperfetta, stona con quella di Jenna Dewan (Freya) e Rachel Boston (Ingrid), che fanno profondamente schifo in quanto a recitazione. Insomma in quanto a recitazione questo telefilm non è il massimo, tutt'altro. E vogliamo parlare delle scene "infuocate" con Killian? Nel primo episodio penso che i fiori abbiano preso fuoco più per non vedere una simile oscenità, tanto era recitata male la scena, che per la passione della protagonista!
Anche il bel Dainel di Tommaso sa più di "ragazzo copertina" che di attore (e come recitazione non è di certo il peggiore del gruppo, anzi!), sempre con quel sorriso in stile bravo ragazzo quando dovrebbe essere invece il "cattivo ragazzo" della serie. Come personaggio, vista la sua caratterizzazione, dovrebbe avere un forte impatto, ma il più delle volte è solo tiepido.
Va anche riconosciuto che andando avanti nella serie la recitazione migliora molto e speriamo continui a migliorare.
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