martedì 17 ottobre 2017

With Abandon di J.L Langley



Buonasera lettori!!!
Siamo al terzo appuntamento con i libri della serie With or Without... siamo quasi alla fine. Il prossimo è più un racconto breve che un libro e l'autrice non ha ancora scritto un seguito (quello di Rhys e Starling che tutti aspettano) e forse non lo scriverà mai... Ora, senza più indugi, parliamo di "With Abandon" di J.L Langley|


Titolo: With Abandon
Autore: J.L Langley
Editore:  Samhain Publishing
Data di Pubblicazione: ottobre 2011
Pagine: 218
Lingua: inglese

Come erede di una vecchia ed orgogliosa dinastia, Aubrey Reynolds lavora e vive per la sua famiglia, i suoi impiegati ed il suo branco. Nel suo mondo pieno di responsabilità non c'è spazio per l'amore. Quando il fratello gli chiede di prendersi cura di un giovane licantropo che si deve trasferire nella sua città per motivi di studio, per lui non è assolutamente un problema... almeno fino a che non scopre che quel licantropo è il suo compagno. Il suo compagno di sesso maschile ... che per lui è davvero un grosso problema. Aubrey infatti non ha mai pensato di rivelare al mondo la propria sessualità.
Per quanto amasse curare i suoi otto fratelli minori, Matt Mahihkan sa che la possibilità di frequentare l'università di Atlanta è un'opportunità unica. Realizzare che Aubrey, che ha sentito solo per telefono e con cui è sempre andato d'accordo, è che il suo compagno avrebbe dovuto essere un'esperienza meravigliosa ... peccato che lui lo tratta più come amante da tenere segreto ad ogni costo che come un compagno. Ma Matt è un uomo paziente ed è convinto di riuscire a smuoverlo.
Qualcuno però fa irruzione nelle loro vite minacciando Matt, qualcuno che non si palesa e che finirà per mettere Aubrey con le spalle al muro.

Voto:


Se devo essere sincera questo della serie è il libro che ho gradito meno (e il voto lo rende chiaro). Non c'è niente di troppo diverso dagli altri libri che lo faccia odiare... oddio, effettivamente Aubrey mi ha fatto girare le scatole in diverse occasioni, ma non al punto da portarmi ad odiarlo...
Quello che l'ha reso odioso è che questo libro... beh, non era necessario.
Nel libro precedente erano stati introdotti benissimo Sterling e Rhys e quindi, conseguentemente, ti aspettavi un libro su di loro.
Forse per soldi, forse davvero nella sua testa tentava di rispettare una linea temporale (e va bene), la Langley ha sentito l'incomprensibile bisogno di dedicare un libro a due personaggi marginali a cui aveva dato pochissimo spazio e di cui alle persone importava poco o niente.
Ciò detto il libro... beh, mi ha fatto girare le scatole (lol). Aubrey vuole essere un bravo figlio, i suoi genitori gli hanno dato tutto e lui vole essere il figlio che loro desiderano... per questo non può essere gay... cioè? No, sul serio, non ho capito la logica. Il libro è del 2011, un epoca post Will&Grace, post Brothers&Sisters e un'altra infinità di serie e film che avevano ormai reso lo scottante argomento "sessualità" molto meno scottante. Insomma, a mio avviso nel 2011 uno che, negli USA, pensava una cosa come "oddio sono gay, deluderò i miei genitori" era fuori di testa. A meno che i suoi avessero una mentalità irragionevolmente chiusa e non mi pare proprio il caso della famiglia del protagonista.
A questo si aggiunge la cavolata "Non potranno avere nipoti", quando già nel 2004 Everwood aveva palesato l'esistenza delle madri surrogato. Quindi sinceramente non ne vedo la logica e io sono il tipo che ha bisogno di cose ragionevoli in un libro, altrimenti storgo il naso.
A ciò aggiungiamo Matt che è un amore, ma è davvero troppo pronto ad accettare tutto. La sua discussione più lunga con Aubrey è durata mezza pagina... poi se ne è andato, ma non perchè era arrabbiato con lui.
Insomma questo libro mi ha lasciato moooolto perplessa... Ciò non toglie che sia un amore, solo che rispetto ai precedenti è peggiore. I personaggi mi sono piaciuti meno, la trama mi è piaciuta meno, tutto, incluso l'esistenza di questo libro, mi è piaciuto meno. Da quello che sapevamo Aubrey , nonostante il nome, era etero e per me poteva tranquillamente rimanere così.




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